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Infermieri lasciati soli?

Navigando sulle pagine di Facebook ho avuto la sensazione che noi infermieri viviamo sobbarcati da un grande senso di "solitudine di categoria". Ho avuto modo di confrontarmi con molte personalità, anche molto attivi in molti ambiti, ma la mia sorpresa più grande è stata quando persone che vorrebbero innalzare il livello economico e culturale della nostra categoria infermieristica, persone che sono interlacciate nel nostro ente di rappresentanza o in sindacati o altri ambiti ancora, queste persone indipendentemente l'una dall'altra, quando ho chiesto loro: "perche ti sei fermato?", tali persone mi hanno risposto tutti la stessa cosa: "Sono da solo".

La cosa tragica è che in questi giorni, mentre nulla si legge o niente si ascolta su Giornali e TV, alcuni nostri colleghi sono impegnati in scioperi della fame, salgono su edifici e monumenti tutti legati da un’unica esigenza: quella di vedere la nostra categoria professionale infermieristica rispettata per il ruolo centrale e per la giusta importanza nell'assistenza di qualità e cura all'interno del nostro Sistema Sanitario.

La mia impressione è che mentre la maggior parte degli infermieri vorrebbe di più per sé e per le proprie famiglie, vorrebbe il giusto riconoscimento intellettuale e contrattuale; tutto ciò si evince da idee e proposte di un contratto unico di categoria, la volontà di avere un unico sindacato di categoria, dalla critiche contro istituzioni sorde che rendono la nostra figura sanitaria una figura isolata.

Quel che penso è che abbiamo bisogno di un riconoscimento professionale che nessuno è disposto a darci. E' quello che noi infermieri meritiamo viste le tante vessazioni e ingiuste condizioni lavorative in cui ognuno ogni giorno è costretto a subire mentre espleta le proprie funzioni da infermiere. E tutto nell'assenza di chi ci posso difendere, nel silenzio di tante risposte nonostante le segnalazioni, che poi ognuno di noi non fa più, visto che nulla si muove!!

Oggi, contro un sempre più crescente alto tasso di disoccupazione (le stime parlano di 30.000 infermieri) e contro il blocco del turnover, diverse manifestazioni e iniziative di singoli gruppi, hanno portato alla luce richieste e documenti come la proposta del collega Alessandro Rullo che col suo gruppo, ha sostenuto l'idea di un documento programmatico con proposte valide e serie degne del nostro valore di categoria

Oggi mentre, mentre il collega Roberto Amerio continua a scioperare (ieri ha avuto un colloquio con la nostra rappresentate in Parlamento On. A. Silvestro), tutti noi infermieri ci chiediamo: "Verremo ascoltati?...o il nostro sarà un grido che nessuno ascolta?

Ci rimane la speranza, la speranza di continuare ed andare avanti e che presto tutte queste proteste singole diano corpo ad una grande voce, quello del popolo degli infermieri, un popolo che non si può più accontentare solo di "leggi di facciata".

Mario Pagliuca
Dottore Infermiere
da Quotidiano Sanità 



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