Breaking News
recent

“Fermiamo lo sfruttamento dei giovani infermieri”


Numerosi infermieri di studi associati in Piemonte stanno ricevendo cartelle esattoriali da decine di migliaia di euro per contributi Irap mai versati. Sono - soprattutto - giovani neolaureati convinti di essere stati «arruolati» da cooperative che forniscono infermieri alle strutture pubbliche e private, mentre si sono ritrovati soci in uno studio. E, in quanto soci, costretti a pagare di persona multa e mora di somme mai «girate» dalle strutture al lavoratore per i contributi previdenziali. 
Sull’onda di queste spropositate richieste di denaro, l’Ipasvi, il Collegio degli infermieri, lancia un allarme contro truffe e sfruttamento: «Iil mercato sommerso del lavoro non controllato è purtroppo in crescita». 
L'Ispettorato del lavoro
L’appello è rivolto all’Ispettorato del Lavoro, perché intervenga subito. Con la minaccia esplicita di assumere altri aspiranti infermieri (o licenziare) «alcuni studi e cooperative costringono di fatto gli infermieri ad accettare procedure irregolari, sottolineano presidente e vicepresidente dell’Ipasvi, Maria Adele Schirru e Barbara Chiapusso. Gli stratagemmi? «Ci sono infermieri - spiega in particolare la dottoressa Chiapusso - costretti a fare anche 10 giorni di lavoro non retribuito ufficialmente come verifica della loro preparazione, in realtà lasciati soli senza affiancamento a coprire turni che altrimenti resterebbero scoperti». Ancora: «Ci sono assunti con il “doppio volto” dell’infermiere e dell’operatore sanitario oss: a seconda dell’esigenza devono cambiare mansione e stipendio orario, da 14 a 8 euro». Peggio: «Ci sono operatori socio sanitari che fanno gli infermieri somministrando addirittura le terapie», e «contratti o lettere di licenziamento fatte firmare in bianco». Decisi a non subire oltre, gli infermieri sfruttati si stanno rivolgendo sempre più al Collegio Infermieri. Anche gli oss, operatori socio sanitari, chiedono al Collegio di intervenire: «Stanchi di questa situazione - annuncia la presidente degli infermieri Schirru - abbiamo creato una rete con la Finanza, i carabinieri e l’Ispettorato del lavoro, perché più nessuna segnalazione cada nel vuoto». I nomi di cooperative e studi associati nel mirino sono diversi. In particolare,a Torino, c’è uno studio associato che nel 2011 era già stato segnalato al Collegio, e poi sanzionato dall’organo di disciplina degli infermieri. 
Con l’inganno
Se è vero che la legge non ammette ignoranza e gli infermieri dovrebbero leggere tutte le clausole di contratti è statuto «è altrettanto vero - sottolineano all’Ipasvi - che sovente viene detto a chi sta facendo il colloquio per un’assunzione che “i documenti te li faremo avere”, o che “se non firmi subito abbiamo la coda di chi come te aspetta soltanto un posto di lavoro”». 
Ci sono strutture private convenzionate dove il rapporto infermiere-ospite è addirittura di 1 a 90. All’Ipasvi hanno più di una segnalazione. E «ci sono studi dove, malgrado gli infermieri scoprano di essere soci anziché dipendenti quando devono sborsare di tasca propria, non vengono convocati alle assemblee né incassano gli utili di quelle società». Doveri senza diritti. 
In guardia
Il Collegio infermieri, per arginare il fenomeno, organizza per i neolaureati e per gli studenti del terzo anno di Infermieristica, incontri dedicati alla «lettura» dei contratti. E ogni martedì apre uno sportello di consulenza gratuita. «Ma non basta», conclude Barbara Chiapusso, che chiama nuovamente in causa l’Ispettorato del lavoro. «Non è solo una questione di condizioni economiche e clausole da rispettare. E’ anche un problema di sicurezza nei luoghi di lavoro, senza contare che condizioni e ricatti sono lesivi della persona e della professione in sé». 
Il panorama nel Torinese è poco rassicurante: secondo l’Ipasvi «circa il 40 per centro fra cooperative e studi associati di infermieri non è in regola». La loro forza è facilmente intuibile: «Pur di lavorare la maggior parte degli infermieri accetta il compromesso, senza pensare alle conseguenze che loro stessi corrono». 

di Marco Accossato
Fonte: lastampa.it


Nessun commento:

Grazie per il tuo commento. Quotidiano Infermieri

Powered by Blogger.