NURSIND PUGLIA - STATO DI AGITAZIONE
COORDINAMENTO REGIONALE NURSIND
PUGLIA
Alla Prefettura - Ufficio Territoriale del
Governo di Bari
Al Presidente della Regione Puglia Michele
Emiliano
Al Presidente della 3^ commissione
consiliare Giuseppe Romano
Alla Commissione Nazionale di Garanzia per
l’attuazione della Legge sullo sciopero
A Tutti gli Organi di Informazione della
Regione Puglia
L
O R O S E D I
Oggetto: Proclamazione stato di
agitazione infermieri Regione Puglia
Con la presente il Coordinamento
Regionale Nursind Puglia, sindacato delle professioni infermieristiche,
proclama lo stato di agitazione degli infermieri della Regione Puglia facendo
seguito alle mancate risposte riguardanti
temi importanti relativi alla professione infermieristica come la
mobilità volontaria negata, la stabilizzazione di tutti i precari, l’organico infermieri ed operatori di
supporto delle ASL pugliesi.
Con l'attuale ordinamento la domanda di mobilità volontaria deve passare
al vaglio dell'azienda da cui il dipendente chiede di distaccarsi per entrare
in servizio presso l'azienda di destinazione. Di fatto questo meccanismo sta
sostanzialmente bloccando tutte le pratiche di mobilità volontaria, rendendo
l'istituto inconsistente ed inefficace, dal momento che sempre più spesso le
aziende "cedenti" non rilasciano il nulla osta alla mobilità (per
evidenti ragioni che trovano la loro origine principalmente nella cronica e
diffusa carenza di organico) e pertanto i bandi di mobilità servono solo a
sprecare denaro senza alcun risultato. Infatti, le aziende cedenti non
concedono più il nulla osta, potendo scegliere, e bloccano tutte le mobilità in
uscita. Questo comporta l’impossibilità di avvicinarsi a casa per chi lavora e
il perdurare della disoccupazione per chi attende il posto ed è in graduatoria
di concorso. Si chiede, quindi, al Governatore della Regione Puglia di
sensibilizzare i DG delle Asl Pugliesi affinché venga fatto il possibile al
fine di soddisfare le legittime rivendicazioni.
Le difficili condizioni in cui versano le strutture ospedaliere delle ASL
pugliesi non corrispondono alle reali e complesse necessità di erogazione dei
servizi e quindi non possono essere più tollerate Lo impongono la crescente,
giornaliera, domanda di salute che si è infittita ma anche la necessità di
offrire nuove speranze ad una popolazione che appare sempre più avvilita di
fronte al ridimensionamento funzionale degli ospedali.
La classe politica pugliese deve affrontare concretamente gli effetti
scatenati della spending review, dal piano di rientro, dalla politica dei tagli
e dei ridimensionamenti, andando incontro alle legittime attese della
popolazione che continua, impotente, ad osservare il lento declino di un
sistema sanitario che paga lo scotto, di una politica realmente lontana dai
bisogni sanitari della gente. Meglio non va l'emergenza sanitaria, laddove i
pronto soccorso avvertono forte le difficoltà derivate da una continua
richiesta di assistenza e cura.
La carenza organica impedisce di
dare risposte adeguate.
Si chiede, inoltre, di sapere quali sono le azioni in programma affinché
le aziende sanitarie regionali oltre a bandire celermente i concorsi per la
stabilizzazione dei precari, provvedano a prorogare e stabilizzare chi, pur
avendo maturato i 36 mesi continuativi, non rientra nel c.d. DPCM precari.
Cordiali saluti
Foggia 10 settembre 2015
Il coordinatore regionale NurSind
Puglia
Giampietro Giuseppe
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