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Lavoro di Infermiere: praticarlo a Dubai

Lavoro infermiere: un binomio che appartiene ai tempi moderni. Una volta questa professione era squisitamente femminile. Ancor più moderno il paese in cui alcuni italiani vanno a praticarla: gli Emirati Arabi Uniti, nello specifico Dubai.

Il lavoro di infermiere a Dubai oltre ad essere frequentemente richiesto o, meglio, offerto, garantisce una posizione sicura e duratura nel tempo. Insomma, quella cosa chiamata lavoro a tempo indeterminato che da qualche anno a questa parte in Italia è diventato un ricordo, un sogno, una chimera.

Le cliniche specialistiche della città conosciuta come meta esotica di vacanza e per il suo oro, assicurano retribuzioni piuttosto interessanti e, come se non bastasse, ottime opportunità di fare carriera. Il lavoro di infermiere all’estero, in generale, è sempre più spesso apprezzato dagli italiani che decidono di emigrare in cerca di speranze. Quello negli Emirati, in particolare, è molto interessante: sempre più figure sono richieste per coprire diversi ruoli in strutture più o meno specializzate, la città si sta evolvendo e popolando, ma manca il personale qualificato in loco.

A questo punto, gli interessati a questa soluzione, cominceranno a porsi la domanda da un milione di dollari: ma… il mio titolo di studio sarà valido? Ha valenza giuridica, posso effettivamente esercitare? Ebbene, la risposta è positiva: sarà per la concreta necessità di personale, Dubai offre lavoro come infermiere a chiunque sia preparato, non importa di che nazionalità sia il certificato che dichiara la sua professionalità. Unico requisito imprescindibile: sapere parlare l’inglese. Difficile, d’altra parte, aiutare un qualunque paziente senza riuscire a comunicare con lui.

Lo stipendio corrisposto a questa professione parte da un minimo salariale di 2500 AED fino a salire a 10.000 AED. Letteralmente la moneta si chiama dirham degli Emirati Arabi Uniti e le cifre sopra riportate coincidono rispettivamente con circa poco più di 500 e 2000 euro. Non sono esagerate, ma la prospettiva cambia se si considera che normalmente sono garantiti anche alloggio, trasporto e qualche altro benefit extra.

C’è una piccola nota dolente che è bene chiarire da subito, in modo che possiate partire con tutte le informazioni del caso. Stipendio e trattamento logistico dipendono sicuramente dall’esperienza e dalla specializzazione che si dimostra di avere, ma molto anche dalla nazionalità. Sembra che gli infermieri occidentali siano comunque un po’ meno favoriti, e che tra questi risultino avvantaggiati gli operatori provenienti dal Regno Unito (in primis per la lingua, ovvio, ma soprattutto perché le strutture ospedaliere internazionali, in effetti, sono proprio di matrice anglosassone).

Tuttavia, non scoraggiatevi: anche gli italiani sono sempre ben accetti, purché, ripetiamo, sappiano farsi capire e capiscano a loro volta la lingua inglese.

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Autore: Mondolavoro.it



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