TAGLI ALLA SANITA’: ADDIO MEDICINA DIFENSIVA
Il Ministro della
Salute Beatrice Lorenzin ha deciso di varare una serie di misure atte a
razionalizzare la spesa sanitaria per rendere meno cara ma più efficiente l’erogazione
dei servizi.
In particolare il dito
del ministro è puntato contro quelle prescrizioni mediche ritenute non
appropriate ai fini diagnostico-terapeutici, fenomeno iniziato negli anni ’90 ed
esploso in maniera esponenziale oggi. Da una stima attendibile, il 40 % delle
TAC ed RMN effettuate dagli italiani, risulterebbe inutile, un malloppo enorme
di esami radiologici che sono andati via via a sostituire l’approccio “clinico”
del medico. La sempre crescente sfiducia del cittadino nei confronti del SSN e
nei confronti delle competenze di tutto il personale sanitario (medici in
primis), ha portato ad una sempre maggiore richiesta da parte dell’utenza nell’utilizzazione
delle metodiche diagnostiche prescritte da medici solo per evitare ritorsioni
legali nei propri confronti.
La manovra del Governo
ha come obiettivo proprio la riduzione di questi sprechi. Rimane ovvio che i
medici sono gli unici titolari della competenza di prescrizione di determinati
esami se si ritengano veramente necessari ai fini diagnostici. Per poter
ottenere un risultato considerevole, bisognerebbe però recuperare quel rapporto
di fiducia medico-paziente che è venuto a cadere negli ultimi tempi.
Vedremo nei prossimi
mesi in cosa si tradurrà realmente questa manovra, e quanto il cittadino italiano
possa sentirsi pronto a questo cambio di rotta nell’approccio con la scrivania
del medico.
Lorenzo D'Amico
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