I donatori di sangue non dovranno più recuperare i permessi
Rimossa la norma della riforma Fornero che obbligava i lavoratori ad andare in pensione più tardi per compensare i giorni chiesti per effettuare il prelievo.
I donatori di sangue non dovranno più recuperare i giorni di permesso chiesti a lavoro il giorno del prelievo. Un decreto sullaPubblica Amministrazione convertito in legge negli scorsi giorni dal Parlamento ha cancellato, infatti, l'obbligo che imponeva dicompensare le giornate perse.
Secondo quanto previsto prima dell’approvazione dell’emendamento, le persone che si recavano a donare il sangue potevano chiedere un giorno di permessoma erano costretti a lavorare più a lungoprima di poter andare in pensione, oppure, in alternativa, costringeva a rinunciare al 2 per cento della propria pensione. La norma era stata inserita nella riforma del sistema pensionistico voluta dall’ex ministro Elsa Fornero contenuta nel decreto “Salva Italia” approvato nel dicembre 2011.
La legge è stata ora emendata e questo ha tranquillizzato i numerosissimi donatori che nei mesi scorsi si erano rivolti ai patronati per chiedere chiarimenti. I primi lavoratori interessati dagli effetti della riforma Fornero sarebbero stati quelli che avrebbero maturato nel 2017 i requisiti sufficienti per andare in pensione.
Secondo una stima dell’Avis (Associazione volontari italiani sangue), con il precedente assetto legislativo, un uomo con 40 anni di “carriera” da donatore avrebbe dovuto lavorareda sette a nove mesi in più.
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