EBOLA IN SICILIA, GLI INFERMIERI “NON SIAMO ATTREZZATI”
Riportiamo comunicato stampa del sindacato CNI-FSI
Le regioni italiane più esposte geograficamente al rischio
di importazione della malattia da virus Ebola sono le regioni costiere presso
le cui aree portuali sbarcano periodicamente clandestini provenienti dai Paesi
africani. In primis, quindi, la Sicilia.
"Come sindacato- spiega Calogero Coniglio segretario
regionale del sindacato CNI-FSI Coordinamento Nazionale Infermieri aderente
alla Federazione Sindacati Indipendenti e delegato regionale della F.S.I.- abbiamo lanciato l'allarme già lo scorso
agosto. La regione Sicilia non è pronta ad affrontare questa emergenza. E'
necessario istituire una task force costituita da medici e infermieri pronti,
volontariamente, all'emergenza fuori dall'orario di servizio. Il personale
ospedaliero medico infermieristico non può lasciare certo gli ospedali. La
reperibilità, infatti, tutela il dipendente solo dentro l'ospedale.
La redazione di 'Quinta Colonna' ha accolto il nostro
appello. Lo scorso giovedì, la troupe del noto talk show di Mediaset ha
trascorso un’intera giornata con noi per documentare l'emergenza che riguarda
la Sicilia".
La puntata andata in onda lunedì sera 20 ottobre 2014
sera, alle ore 21.15 su Rete 4, è stata
registrata durante gli sbarchi ad Augusta e Catania. Un viaggio tra porti,
aeroporti e ospedali. 123 immigrati, adulti donne e bambini, al porto di
Augusta, portati da un enorme mercantile coreano. Il racconto dei rischi del
personale sanitario e delle forze dell’ordine.
Nel servizio la Fsi-Cni denuncia la mancanza, in Sicilia -
paradossalmente dove avvengono gli sbarchi di migliaia di immigrati al giorno
provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente- di strutture idonee per
un’eventuale epidemia. Una sola ambulanza della Croce Rossa al Porto, mancanza
di maschere FFP3 (livello massimo contro i virus) e di tute di sicurezza classe
3, termometri funzionanti a distanza assenti negli ospedali. Mancano i centri
di isolamento, le sale filtro, ambulanze ad alto bio contenimento, protocolli,
linee guida. Non ci sono reparti di malattie infettive ad Augusta.
"Noi infermieri
- spiega Coniglio insieme con il dirigente sindacale Fsi-Cni Asp Siracusa
Giuseppe Spada- siamo veramente preoccupati, abbiamo bisogno di informazioni,
chiarimenti e soprattutto tanta formazione. Non conosciamo segni, sintomi e
trattamenti del virus. E soprattutto, a 3 mesi del nostro “allerta ebola” la
regione siciliana non ha adottato nessun provvedimento preventivo negli
ospedali a tutela di personale e paziente".
Dopo la denuncia del
Cni-Fsi, presentata interrogazione parlamentare sull'emergenza Ebola
A seguito della denuncia avanzata dal Coordinamento
Nazionale Infermieri aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti,
rappresentato da Calogero Coniglio, in merito al rischio di importazione della
malattia da virus Ebola in Sicilia e alla impossibilità della Regione di
fronteggiare questa gravissima emergenza, è stata presentata una interrogazione
parlamentare Ai Ministri della Salute e
dell'Interno da parte dei senatori Antonio Scavone, Giuseppe Compagnone,
Vincenzo D'Anna, Giuseppe Ruvolo.
"Il Coordinamento nazionale Infermieri ha denunciato, apertamente, la paradossale
mancanza, in Sicilia di strutture idonee
a contrastare l’insorgere di una eventuale epidemia - si legge nella
interrogazione - Per esemplificare, attualmente, si rileva, ex multiis, l'
assoluta mancanza all'interno degli ospedali di: maschere FFP3 (che consentono massima
protezione contro i virus), tute di sicurezza classe 3, termometri funzionanti
a distanza;
In coerenza con questo quadro di scarsa dotazione sanitaria,
si rileva come non sussistano centri di
isolamento, sale filtro, ambulanze ad alto bio-contenimento, protocolli, linee
guida;
Dinnanzi ad un panorama così desolante, gli infermieri non
possono che essere angosciati, privi di informazioni, chiarimenti e,
soprattutto, di adeguata e urgente formazione professionale posta la mancata
conoscenza e la assenza di mezzi atti ad individuare segni, sintomi e
trattamenti del virus".
"A distanza di ben 3 mesi dall’“allerta ebola" -
si legge nella interrogazione - la Regione Siciliana non ha adottato alcun
provvedimento preventivo in seno agli ospedali a tutela sia del personale che
dei pazienti ivi degenti. Si chiede pertanto quali iniziative precauzionali,
misure di sicurezza sanitaria, vigilanza e sorveglianza, i Ministri
interrogati, intendono, con impellenza, adottare al fine di monitorare la
situazione di emergenza Ebola presso le
strutture ospedaliere della Regione
Sicilia, allo scopo di prevenire la diffusione del virus e fronteggiare, nella
scongiurata evenienza, casi di contagio. Quali forniture mediche, risorse umane
specialistiche e finanziarie, sono state predisposte a supporto delle attivita’
di coordinamento, controllo e prevenzione dell’infezione. Se il Ministro della
Salute non ritenga opportuno predisporre un'adeguata formazione professionale del personale sanitario,
nonchè affrontare la carenza di idonee
strutture attrezzate, nonchè di
dispositivi di protezione a garanzia
della prevenzione del contagio e
per l' individuazione dei sintomi di eventuali pazienti sospetti, per un virus epidemico il quale si presenta
particolarmente aggressivo, molto contagioso e,
troppo spesso, mortale".
Nessun commento:
Grazie per il tuo commento. Quotidiano Infermieri