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SEE & TREAT - LA TOSCANA NE E' PIONIERA




Pistoia- Piccole ferite, abrasioni, contusioni, punture di insetti, ustioni di primo grado, patologie dermatologiche minori, traumi contusivi minori, rino-congiuntiviti, e altre problematiche cliniche di lieve entità (codici bianchi e azzurri) al pronto soccorso ora le trattano gli infermieri.

L’ambulatorio, collocato all’interno del pronto soccorso, si chiama See & Treat” che significa “Vedi e tratta”.

Nove al momento gli infermieri in campo e già abilitati a svolgere questa specifica attività all’interno del pronto soccorso del presidio ospedaliero San Jacopo diretto dal dottor Andrea Cai. Per acquisire la certificazione delle competenze esperte hanno tutti seguito il corso di formazione regionale (180 ore) e superato l’esame di valutazione.

Dal prossimo 17 novembre partirà la seconda fase formativa che riguarderà altri otto infermieri, recentemente selezionati dalla direzione infermieristica, che opereranno con la stessa modalità organizzativa presso il pronto soccorso di Pescia diretto dal dottor Fabio Daviddi.

Infatti i nove infermieri dedicati al See & Treat svolgono già le loro attività in completa autonomia, secondo i protocolli previsti dalla regione Toscana: si prendono cura del paziente nella fase di valutazione e trattamento, forniscono indicazioni sul controllo e sulla gestione della problematica a livello domiciliare.

Nel pronto soccorso di Pistoia, l’anno scorso sono stati inviati direttamente all’ambulatorio del See & Treat 1.267 pazienti, ed il dato di quest’anno rileva un incremento di circa 10 pazienti al giorno in più; dovevano rimuovere punti di sutura, oppure avevano i geloni, l’orticaria, soffrivano di otiti esterne e tappi di cerume, dolori articolari di origine non traumatica. L’intervento degli infermieri su questi casi permette ai medici di concentrarsi sui casi che necessitano di risposte tempestive (infarti, politraumi, ictus, ecc…).


I dati sull’indagine effettuata dal MeS (laboratorio Management e Sanità Sant’Anna di Pisa), rispetto alla soddisfazione dell’utenza, che ha usufruito di questa nuova opportunità in pronto soccorso risultano molto positivi: in particolare viene apprezzata la chiarezza delle informazioni fornite al paziente e la cortesia.

Mentre in molti paesi europei, ormai da anni, le patologie cosiddette minori nei pronto soccorso vengono trattate esclusivamente dal personale infermieristico nella nostra realtà regionale lo stiamo facendo progressivamente in tutti gli ospedali –spiega il dottor Piero Paolini, direttore del dipartimento di emergenza -con l’obiettivo di rendere più rapidi i tempi di risposta, anche per i pazienti con patologie importanti: per esempio gli infermieri sfruttano il tempo di attesa alla visita medica prendendo in carico il paziente per svolgere il trattamento del dolore, per anticipare le indagini di laboratorio e gli accertamenti strumentali.

I percorsi dovrebbero quindi snellirsi e anche le attese degli utenti, soprattutto per i codici classificati dal triage di “minore gravità” come quelli bianchi o azzurri.

Nel 2013 i cittadini che si sono recati ai pronto soccorso della ASL3 per una patologia non urgente sono stati complessivamente 10.061 (codici bianco e azzurro).




1 commento:

  1. E' da anni la stessa storia, finché ci saranno medici che non molleranno un po' di potere "di onnipotenza " noi non ci eleveremo mai e saremo degli ignoranti quando loro vorranno o dei bravi professionisti all'occorrenza. Mi fa piacere che ci sia un accenno di cambiamento ma dobbiamo prima di tutto crederci noi. Non dobbiamo solo accontentarci della soddisfazione degli utenti (anche se è importante),ma anche della nostra soddisfazione come professionisti .

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