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Gli infermieri si ribellano "Noi troppo pochi E i medici sempre di più"

INFERMIERI contro medici, un po’ come soldati contro generali, tanto per stare alla metafora utilizzata dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. Secondo cui nell’Azienda ospedaliera universitaria i primi sono pochi e i secondi troppi. Uno squilibrio di numeri - 1850 contro mille, mentre stando alla media nazionale gli infermieri dovrebbero essere 2400 - che genera uno squilibrio di conti e causa un’organizzazione del lavoro sempre più affannosa, illogica.
Con casi che sfiorano il paradosso, tipo un unità operativa con 25 posti letto e ben quattro direttori - uno ogni sei letti - che si portano inevitabilmente dietro, oltre ai loro stipendi, anche quelli dei relativi collaboratori. Ad aggravere il quadro, negli ultimi mesi nemmeno un’assunzione di personale fra infermieri e operatori socio-sanitari.
«LA TESTIMONIANZA di questa situazione è che in due anni la spesa per il personale del comparto è scesa di oltre un milione e 600mila euro mentre quella per la dirigenza medica è salita di sei milioni e 700mila euro», va all’attacco la segreteria provinciale del Nursind. Numeri che si inseriscono in un quadro ben più complesso in cui l’Aoup fa segnare un costo del personale di oltre 200milioni di euro nel 2011, che significa due milioni in meno rispetto all’anno precedente, ma sei milioni in più rispetto al 2009 e addirittura 22 milioni in più rispetto al 2008. Nel dettaglio: è di quasi 138milioni la spesa 2011 per infermieri, tecnici e amministrativi e di oltre 75milioni quella per la dirigenza medica.
«La situazione è frutto dell’ultimo atto aziendale, che ha aumentato a dismisura le unità operative con conseguente innalzamento della spesa per la dirigenza medica, che ha ormai raggiunto un limite inaccettabile», commenta il Nursind. A fare traboccare il vaso dei risentimenti, la goccia dei posti letto, che presto saranno 250 in meno, come ha recentemente confermato anche l’assessore regionale alla sanità, Luigi Marroni. «Immaginiamo che si coglierà l’occasione per implementare l’organizzazione dell’intensità di cura, in cui gli infermieri hanno un ruolo fondamentale sia per le modalità organizzative che per l’aumento delle responsabilità professionali», tuonano i sindacati. Che portano l’esempio dell’Unità operativa 5 Medicina, ormai trasformata - dicono - in un reparto di medicina d’urgenza: «Tuttavia il personale infermieristico e oss è rimasto quello previsto per un reparto a basso carico assistenziale».
SOLO parzialmente d’accordo con questa analisi, Nicola Lunetti, responsabile provinciale del Nursing Up, altro sindacato della categoria infermieristica. «Non mi sento un soldato, ma un professionista con le mie specifiche caratteristiche di autonomia organizzativa», spiega. Per lui fare un confronto medici-infermieri è sbagliato, mentre i risparmi devono essere ben altri: «Ci vogliono più infermieri, più oss, più medici e meno direttori, meno doppioni, meno erogazioni di premi ai direttori di dipartimento, meno spese inutili per macchinari».
A titolo di esempio, Lunetti cita l’edificio 9 del Santa Chiara: «Si è inventata una porta girevole per una spesa di 40mila euro». Poi rincara: «Si comprano macchinari nuovi alla medicina nucleare, ma si potrebbe tenere a poco prezzo quelli già in uso. E a ottobre il buco di bilancio era superiore a sette milioni di euro».
David Bruschi

Fonte: lanazione/pisa

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