Infermieri. Silvestro (Ipasvi): “La parola d’ordine è innovare”
Non solo in tema di sostenibilità del sistema sanitario, ma anche per la crescita della professione infermieristica. “Peccato, però, che la caduta del Governo Monti abbia sbarrato la strada alla conclusione positiva dell’iter per la trasformazione dei Collegi in Ordini professionali”.
- Innovare: è questa la chiave di volta per sostenere ciò che oggi appare insostenibile secondo la presidente della Federazione dei Collegi Ipasvi, Annalisa Silvestro. Nella seconda intervista in streaming sul portale della Federazione (vedi la prima) Silvestro ha chiarito con il giornalista del Sole 24 ore Paolo Del Bufalo, che “Innovare” non è però solo necessario per garantire la sostenibilità economica del Ssn oggi in crisi non solo per l’andamento dei mercati, ma anche per la cresciuta domanda di salute. L’innovazione è anche l’elemento necessario per la crescita professionale e la progressione di carriera degli infermieri.
Sul primo aspetto, quello della sostenibilità del sistema, secondo la presidente Ipasvi “non si può negare che la sanità abbia subito, durante gli ultimi due Governi, tagli ‘lineari’, come si usa dire”. Ma per Silvestro “la risposta al problema della sostenibilità è nella ricerca – e, ovviamente, nel conseguimento – di un equilibrio tra bisogni e costi per soddisfarli”, non nella mera riduzione indistinta delle risorse destinate all’assistenza. Se vogliamo mantenere gli attuali livelli dei servizi ai cittadini, ha precisato Silvestro, “dobbiamo trovare modalità evolute” di organizzazione e gestione del sistema. Il 2013, secondo Silvestro sarà “un anno terribile”, ma “possiamo resistere innovando. Non dico d’essere ottimista, ma ce la possiamo fare se tutti, infermieri, medici, le altre professioni sanitarie e i cittadini ci muoviamo insieme nella stessa direzione”.
Ma, come accennato, per Silvestro il tema dell’innovazione riguarda anche la più personale questione della progressione professionale e di carriera degli infermieri. Che, secondo Silvestro, oggi vivono una situazione “impantanata” da cui si può uscire se il sistema trova “la forza di rinnovarsi anche attraverso un riconoscimento – formale e sostanziale – della professione infermieristica”. Forza che, per la presidente Ipasvi, non si manifestata nei risultati nel tavolo tecnico del ministero della Salute, tanto che le bozze che ne sono uscite "non sono state condivise dalla Federazione". Ma i lavori del tavolo continuano e secondo Silvestro i risultati potrebbero presto portare al riconoscimento formalmente agli infermieri di nuove competenze cliniche e assistenziali, oltre a quelle manageriali. “Senza – ha però sottolineato Silvestro - voler erodere gli spazi altrui”. Tuttavia, si domanda Silvestro, “che senso ha sottrarre del tempo a medici per attività come le vaccinazioni antinfluenzali quando settori come l’assistenza domiciliare ai terminali restano scoperti di risorse? La parola chiave è integrazione, non competizione”.
Un segnale negativo, secondo Silvestro, arriva “purtroppo” dal Parlamento, dove ormai sembrava prossima l’approvazione della legge per la trasformazione dei Collegi in Ordini professionali. “Un obiettivo condiviso da tutti anche a livello parlamentare”, sottolinea Silvestro, ma a cui la caduta del Governo Monti ha sbarrato la strada. “Peccato, per adesso. Sarebbe stato il fiore all'occhiello di tante leggi che abbiamo contribuito a far passare per favorire la nostra crescita professionale”.
Intanto, si fa sempre più strada tra gli infermieri la libera professione, “che non si tratta più di una ‘fuga dalla dipendenza’”, ha sottolineato la presidente, ma di una scelta consapevole di autonomia, anche in ambiti complementari rispetto a quello che il Servizio sanitario pubblico può dare: “Non possiamo che incoraggiare questo processo. Mi aspetto piacevoli sorprese e sottolineo anche l'importante ruolo svolto dalla nostra cassa di previdenza” in una funzione di garante per un solido futuro anche in questo settore.
Infine le priorità, a cominciare dai contratti di lavoro. Da un punto di vista strettamente negoziale, fino al 2014 probabilmente di novità non se ne vedranno. Ma, anche in questo caso, un percorso di novità lo si può intraprendere: “E’ vero - ha detto Silvestro - che la Federazione Ipasvi non ha un ruolo sindacale, ma l’invito, rivolto dalla presidente ai sindacati, è di lavorare insieme affinché tra due anni si sia già pronti con una piattaforma che definisca un profilo professionale che risponda meglio a quello che è oggi l’infermiere e gli conferisca quindi i riconoscimenti corretti anche dal punto di vista contrattuale”.
- Innovare: è questa la chiave di volta per sostenere ciò che oggi appare insostenibile secondo la presidente della Federazione dei Collegi Ipasvi, Annalisa Silvestro. Nella seconda intervista in streaming sul portale della Federazione (vedi la prima) Silvestro ha chiarito con il giornalista del Sole 24 ore Paolo Del Bufalo, che “Innovare” non è però solo necessario per garantire la sostenibilità economica del Ssn oggi in crisi non solo per l’andamento dei mercati, ma anche per la cresciuta domanda di salute. L’innovazione è anche l’elemento necessario per la crescita professionale e la progressione di carriera degli infermieri.
Sul primo aspetto, quello della sostenibilità del sistema, secondo la presidente Ipasvi “non si può negare che la sanità abbia subito, durante gli ultimi due Governi, tagli ‘lineari’, come si usa dire”. Ma per Silvestro “la risposta al problema della sostenibilità è nella ricerca – e, ovviamente, nel conseguimento – di un equilibrio tra bisogni e costi per soddisfarli”, non nella mera riduzione indistinta delle risorse destinate all’assistenza. Se vogliamo mantenere gli attuali livelli dei servizi ai cittadini, ha precisato Silvestro, “dobbiamo trovare modalità evolute” di organizzazione e gestione del sistema. Il 2013, secondo Silvestro sarà “un anno terribile”, ma “possiamo resistere innovando. Non dico d’essere ottimista, ma ce la possiamo fare se tutti, infermieri, medici, le altre professioni sanitarie e i cittadini ci muoviamo insieme nella stessa direzione”.
Ma, come accennato, per Silvestro il tema dell’innovazione riguarda anche la più personale questione della progressione professionale e di carriera degli infermieri. Che, secondo Silvestro, oggi vivono una situazione “impantanata” da cui si può uscire se il sistema trova “la forza di rinnovarsi anche attraverso un riconoscimento – formale e sostanziale – della professione infermieristica”. Forza che, per la presidente Ipasvi, non si manifestata nei risultati nel tavolo tecnico del ministero della Salute, tanto che le bozze che ne sono uscite "non sono state condivise dalla Federazione". Ma i lavori del tavolo continuano e secondo Silvestro i risultati potrebbero presto portare al riconoscimento formalmente agli infermieri di nuove competenze cliniche e assistenziali, oltre a quelle manageriali. “Senza – ha però sottolineato Silvestro - voler erodere gli spazi altrui”. Tuttavia, si domanda Silvestro, “che senso ha sottrarre del tempo a medici per attività come le vaccinazioni antinfluenzali quando settori come l’assistenza domiciliare ai terminali restano scoperti di risorse? La parola chiave è integrazione, non competizione”.
Un segnale negativo, secondo Silvestro, arriva “purtroppo” dal Parlamento, dove ormai sembrava prossima l’approvazione della legge per la trasformazione dei Collegi in Ordini professionali. “Un obiettivo condiviso da tutti anche a livello parlamentare”, sottolinea Silvestro, ma a cui la caduta del Governo Monti ha sbarrato la strada. “Peccato, per adesso. Sarebbe stato il fiore all'occhiello di tante leggi che abbiamo contribuito a far passare per favorire la nostra crescita professionale”.
Intanto, si fa sempre più strada tra gli infermieri la libera professione, “che non si tratta più di una ‘fuga dalla dipendenza’”, ha sottolineato la presidente, ma di una scelta consapevole di autonomia, anche in ambiti complementari rispetto a quello che il Servizio sanitario pubblico può dare: “Non possiamo che incoraggiare questo processo. Mi aspetto piacevoli sorprese e sottolineo anche l'importante ruolo svolto dalla nostra cassa di previdenza” in una funzione di garante per un solido futuro anche in questo settore.
Infine le priorità, a cominciare dai contratti di lavoro. Da un punto di vista strettamente negoziale, fino al 2014 probabilmente di novità non se ne vedranno. Ma, anche in questo caso, un percorso di novità lo si può intraprendere: “E’ vero - ha detto Silvestro - che la Federazione Ipasvi non ha un ruolo sindacale, ma l’invito, rivolto dalla presidente ai sindacati, è di lavorare insieme affinché tra due anni si sia già pronti con una piattaforma che definisca un profilo professionale che risponda meglio a quello che è oggi l’infermiere e gli conferisca quindi i riconoscimenti corretti anche dal punto di vista contrattuale”.
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