“Un’estate calda e senza personale”, la descrizione dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce
LECCE – Ancora una volta è emergenza personale nella Asl di Lecce. A lanciare l’allarme è Giuseppe Melissano, segretario generale Funzione pubblica della Cisl di Lecce. Il sindacalista fa notare, inoltre, che “la legge dispone che l’organizzazione del lavoro spetti alla dirigenza ospedaliera, ma quest’ultima, però, resta impotente dinanzi alla carenza di personale”.
“Mancano operatori socio sanitari, infermieri, tecnici e si va sempre di più in una situazione in cui non è possibile gestire l’attività ordinaria e a volte quella straordinaria. Con l’attuale organizzazione del lavoro – puntualizza Melissano – è impossibile gestire tre reparti di Medicina all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce”.
“La situazione del reparto di Medicina dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce – spiega il sindacalista – non viene agevolata dalla dislocazione delle unità operative che si trovano in tre diverse strutture. Due unità operative con 20 posti letto ciascuna si trovano, infatti, presso il presidio centrale di Medicina del Vito Fazzi.
L’altra unità operativa con altri 20 posti letto si trova invece presso il Polo Oncologico tra medicina e lungodegenza.A queste si aggiunge, inoltre, una struttura di day-hospital per i talassemici presso lo stesso Polo e sono numerosi i pazienti allocati presso altre unità operative per carenza di posti”.
“Gli infermieri a disposizione sono 46 – prosegue il segretario generale – dai quali bisogna sottrarre però il personale assente per gravidanza e lunghe malattie. Il personale deve inoltre fruire delle ferie con una pianificazione già iniziata dal mese di giugno, deve scontare ore in eccesso per oltre 3.300 ore, circa 470 giornate lavorative, e deve garantire le assenze derivanti dai diritti di Legge 104/92”.
“Come fare in questa situazione? – si domanda – è chiaro che in periodi di emergenza la struttura ospedaliera necessita di altro personale da reclutare in tutti i modi possibili per garantire l’assistenza ai pazienti. Certo non da altri reparti che sono già in sofferenza o in carenza; ma con gli incarichi provvisori. Un’altra nota dolente che aggrava la situazione è il fatto che ogni volta che la Asl effettua una chiamata poche persone, anzi pochissime accettano. Chi è primo in graduatoria valuta se l’incarico è conveniente o meno. Decine e decine di telegrammi per rincorrere una sostituzione: assurdo in questo momento di crisi. Assurda, inoltre, una burocrazia che non permette di sostituire il personale assente e che non permette di far lavorare chi non ha lavoro. Occorre una semplificazione rivolta all’urgenza di reperire personale”.
Secondo il sindacato Fp Cisl di Lecce, il personale di Medicina del Fazzi “non può andare in ferire se non ha sostituzioni.Dovrà con enormi sacrifici riuscire a garantire la copertura dei turni per l’assistenza diretta al paziente.
“Come Cisl – conclude Melissano – abbiamo fatto molti interventi di sollecito presso le Direzioni competenti per garantire il diritto-dovere dei dipendenti del Fazzi ora resta all’Azienda ASL utilizzare tutto ciò che ha a disposizione al fine di non determinare disagio al cittadino-utente, in particolare in questo periodo di ferie”.
Io sono una infermiera della provincia di Lecce, e insieme ai miei colleghi ho dato la mia pronta disponibilità per qualsiasi incarico, nè a me ne ai miei colleghi è arrivato alcun telegramma. Siamo disponibilissimi a lavorare.
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