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RUOLO DELL’INFERMIERE NELLE MISSIONI UMANITARIE ALL’ESTERO

Dal 1950 ad oggi le Forze Armate Italiane hanno condotto e partecipato assieme ad altri paesi sotto l’egida delle Nazioni unite, della Nato, dell’Unione Europea Occidentale (UEO), della Comunità Europea e di altre organizzazioni,o per autonoma organizzazione nazionale, ad un centinaio di missioni all’estero in oltre 40 paesi. Fra quelle di maggior rilievo ricordiamo: Somalia (1950-1956), Congo (1982-1984), Mar Rosso (1984), Golfo Persico(1987-1988), Iraq (1990-1991), ex Iugoslavia (1982-1995), Somalia , Mozambico (1993-1994), Bosnia Erzegovina (1995), Albania (1997-1999), Macedonia (1998), Afganistan(2002) ed Iraq Il carattere umanitario delle missioni si è andato affermando nel corso degli anni e l’attività medica ed infermieristica hanno avuto un progressivo incremento a partire dagli anni ’90, con le missioni in Somalia(1992-1994) denominata Restore Hope.
Metodo:
Le attività che sono state richieste agli infermieri in missione hanno acquisito progressivamente un carattere specifico e determinante per la stabilizzazione di popolazioni estremamente sofferenti e bisognose di tutto. L’infermiere rappresenta il fondamentale anello di congiunzione tra i bisogni della popolazione e la struttura sanitaria che deve inquadrare, nell’ambito della missione, necessità urgenti, bisogni primari e settori di assistenza specifica. Nelle differenti missioni la competenza dell’infermiere si confrontano con una varietà incredibile di esigenze e necessità alle quali è necessario rispondere con estrema competenza, professionalità, intelligenza, versatilità e spirito di sacrificio. In questo lavoro il ruolo degli infermieri e delle infermiere volontarie della Croce Rossa è divenuto indispensabile e insostituibile, rappresentando un elemento decisivo per il successo delle nostre missioni. La qualità dell’azione svolta ha permesso una proficua integrazione dei nostri contingenti fra popolazioni sicuramente in grande difficoltà e sconvolte da contrasti speso sanguinosi e violenti
Risultati:
La memoria dei nostri connazionali caduti in missione ricorda a tutti l’enorme tributo che l’Italia ha pagato per un superiore ideale di giustizia e di solidarietà. La richiesta di partecipazione di infermieri nell’ambito di Missioni all’estero è aumentata negli anni e i prescelti devono avere precise competenze in ogni attività ospedaliera, ambulatoriale, territoriale e di prevenzione.
Conclusioni:
In questa preparazione è decisiva la collaborazione operante fra l’Università e la Croce Rossa indispensabile per l’organizazzione di corsi specifici adeguati per preparare gli infermieri al lavoro da svolgere in missione. Viene riportata l’esperienza diretta maturata in diverse missioni (Bosnia, Kossowo,Iraq) dalle infermiere volontarie della Croce Rossa e dagli infermieri del corpo militare.

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