PAZIENTE MUORE IN AMBULANZA COLPA DEL PORTELLONE INCASTRATO
La magistratura ha aperto un'inchiesta: cinque indagati per omicidio
colposo. Il mezzo è stato sequestrato e sono stati sentiti testimoni e
infermieri. Anche l'ospedale ha avviato un'indagine interna
Non si apre il portellone dell'ambulanza, paziente rianimata
a bordo muore davanti all'entrata del pronto soccorso. E’ successo a Macerata qualche giorno fa.
Ha dell'incredibile la vicenda che vede coinvolta una donna di 85 anni di Corridonia. Un evento imprevisto e drammatico - il blocco del portellone che permette l'uscita della barella dall'ambulanza - ha di fatto «imprigionato» la paziente, che presentava una grave aritmia, nel mezzo di soccorso appena giunto in ospedale, costringendo il personale medico e infermieristico a un salvataggio d'emergenza in ambulanza che purtroppo non ha dato esito positivo.
La paziente, giunta con un quadro clinico molto grave, è morta in ambulanza gettando nel più profondo sconforto i familiari, che nel frattempo erano giunti in ospedale, e gli stessi sanitari. Ci sono voluti i vigili del fuoco aprire le porte bloccate.
L'ambulanza è stata sequestrata dalla Polizia. Sul caso è stata aperta un'inchiesta con cinque indagati (si tratterebbe di personale medico e infermieristico) con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Gli agenti in servizio al posto di Polizia dell'ospedale hanno subito ascoltato i familiari e gli infermieri dell'ambulanza informando poi il sostituto procuratore Stefania Ciccioli che ha disposta l'autopsia, fissata domani mattina. Il funerale di Delia Re è venerdì alle 10 all'abbazia di San Claudio.
Anche il direttore dell'Area Vasta 3 di Macerata, Enrico Bordoni, ha avviato un'inchiesta interna. «Non so capacitarmi per l'accaduto - dice Bordoni - ho già avviato un'inchiesta interna di valutazione del rischio clinico. Dopo il blocco del portellone - una cosa incredibile - la donna è stata rianimata in ambulanza che è un pronto soccorso viaggiante. E' stato fatto tutto il possibile. Mi dispiace per l'accaduto e mi scuso con la famiglia per tutto ciò che ha dovuto affrontare. Sul caso farò la massima chiarezza».
Ha dell'incredibile la vicenda che vede coinvolta una donna di 85 anni di Corridonia. Un evento imprevisto e drammatico - il blocco del portellone che permette l'uscita della barella dall'ambulanza - ha di fatto «imprigionato» la paziente, che presentava una grave aritmia, nel mezzo di soccorso appena giunto in ospedale, costringendo il personale medico e infermieristico a un salvataggio d'emergenza in ambulanza che purtroppo non ha dato esito positivo.
La paziente, giunta con un quadro clinico molto grave, è morta in ambulanza gettando nel più profondo sconforto i familiari, che nel frattempo erano giunti in ospedale, e gli stessi sanitari. Ci sono voluti i vigili del fuoco aprire le porte bloccate.
L'ambulanza è stata sequestrata dalla Polizia. Sul caso è stata aperta un'inchiesta con cinque indagati (si tratterebbe di personale medico e infermieristico) con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Gli agenti in servizio al posto di Polizia dell'ospedale hanno subito ascoltato i familiari e gli infermieri dell'ambulanza informando poi il sostituto procuratore Stefania Ciccioli che ha disposta l'autopsia, fissata domani mattina. Il funerale di Delia Re è venerdì alle 10 all'abbazia di San Claudio.
Anche il direttore dell'Area Vasta 3 di Macerata, Enrico Bordoni, ha avviato un'inchiesta interna. «Non so capacitarmi per l'accaduto - dice Bordoni - ho già avviato un'inchiesta interna di valutazione del rischio clinico. Dopo il blocco del portellone - una cosa incredibile - la donna è stata rianimata in ambulanza che è un pronto soccorso viaggiante. E' stato fatto tutto il possibile. Mi dispiace per l'accaduto e mi scuso con la famiglia per tutto ciò che ha dovuto affrontare. Sul caso farò la massima chiarezza».
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