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L'igiene delle mani per prevenire le infezioni ospedaliere

L'igiene delle mani è un fattore chiave per prevenire le infezioni in ospedale. 
Linee guida e procedure per garantire standard di sicurezza nella prevenzione e nel controllo delle infezioni.

La cute è l’organo di maggiori dimensioni del corpo umano (5 Kg di peso e 1,5-2 m2 di superficie) e funge da barriera protettiva rispetto all’esterno. E’ fisiologicamente colonizzata dalla flora batterica che si distingue in flora residente e transitoria. La flora residente ha una funzione protettiva, ma può diventare responsabile di infezioni opportuniste a seguito della contaminazione di siti corporei normalmente sterili, dell’occhio o della cute non integra. La flora transitoria si acquisisce durante il contatto diretto con i pazienti o con le superfici ambientali contaminate e in genere causa infezioni. Le concentrazioni di batteri variano nelle diverse parti del corpo. 

Nelle infezioni correlate alla pratica assistenziale, la trasmissione crociata di microrganismi si verifica soprattutto attraverso le mani degli operatori. I fattori che influenzano il trasferimento da superficie a superficie e quindi il tasso di contaminazione crociata sono: il tipo di microrganismo, le caratteristiche delle superfici contaminate, il livello di umidità e la quantità di contaminanti.
La flora transitoria si rimuove più facilmente con il lavaggio corretto delle mani. I batteri patogeni più spesso ritrovati sulle mani degli operatori sono: Staphylococcus aureus, Enterococcus faecium e, in corso di epidemie, anche Acinetobacter, Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) ed Enterococcus resistente alla vancomicina (VRE).
Il Ministero della Salute stima che in Italia ogni anno si verifichino dalle 450.000 alle 700.000 infezioni in pazienti ricoverati (complessivamente il 4,5-7% dei ricoveri), il 30% circa delle quali prevenibili.
Tra le misure preventive nella pratica assistenziale, l’igiene delle mani è senza dubbio la più importante quanto a combinazione di efficacia, semplicità e costi di applicazione. Infatti il solo lavaggio delle mani può ridurre significativamente i decessi conseguenti alle infezioni, le giornate di ricovero e le spese sanitarie.
L'igiene delle mani si esegue con modalità e prodotti diversi secondo le mansioni che si devono svolgere.
Il lavaggio sociale o igienico (con acqua e sapone) ha lo scopo di eliminare lo sporco visibile e rimuovere la flora microbica transitoria ed è raccomandato per proteggere il paziente e l’operatore sanitario dalla trasmissione di infezioni da contatto, per via aerea e attraverso goccioline. L'igiene delle mani si esegue prima di manipolare farmaci o di preparare o servire alimenti. E’ poi necessario lavare le mani con acqua e sapone quando sono visibilmente sporche o contaminate con materiale proteico, con sangue o altri liquidi biologici e dopo l’uso dei servizi igienici. Il lavaggio sociale deve durare dai 20 ai 40 secondi.
La frizione alcolica delle mani (con una preparazione idroalcolica al 60-80% di alcol, in genere etanolo, isopropanolo, n-propanolo, associato a sostanze emollienti, umidificanti e ad agenti protettivi per la cute delle mani) ha per obiettivo l’eliminazione della flora transitoria e la riduzione della carica microbica residente delle mani. Si effettua se le mani non sono visibilmente sporche, prima e dopo il contatto con il paziente; dopo la rimozione dei guanti non sterili; prima di manipolare un dispositivo invasivo per l’assistenza al paziente (indipendentemente dall’uso dei guanti); dopo il contatto con fluidi e secrezioni corporee, membrane mucose, cute non integra o medicazioni delle ferite; dopo contatto con oggetti inanimati (inclusi i presidi sanitari) nell’immediata vicinanza del paziente. La frizione con soluzione alcolica deve durare complessivamente 30-40 secondi fino a completa asciugatura.
In alternativa alla frizione con soluzione idroalcolica si può ricorrere al lavaggio antisettico (con acqua e detergenti che contengono un agente antisettico). Va evitato l’uso contemporaneo di frizioni a base alcolica e sapone antisettico. I detergenti antisettici più utilizzati sono: clorexidina gluconato, iodofori e triclosan. Il lavaggio antisettico deve durare dai 40 ai 60 secondi.
Il lavaggio chirurgico effettuato prima delle procedure chirurgiche ha lo scopo di eliminare la flora batterica transitoria e ridurre in modo consistente la flora batterica residente delle mani e degli avambracci. Consiste nel lavaggio tradizionale delle mani e degli avambracci secondo una procedura stabilita, da effettuarsi da parte di tutti i membri dell’équipe, così come la frizione chirurgica delle mani (con preparazioni a base di alcol prima delle procedure chirurgiche). Va fatto prima di indossare i guanti sterili. Complessivamente deve durare 5 minuti.
Prima del lavaggio delle mani occorre togliere gioielli (anelli, braccialetti) e orologi.
Poiché sotto le unghie si annidano e proliferano miceti e batteri, è importante che le unghie siano corte, arrotondate, limate ed è preferibile, nel lavaggio chirurgico imprescindibile, che gli avambracci siano liberi da indumenti. Vanno evitate unghie artificiali o estensioni.
Un’altra misura importante è quella di stimolare i pazienti a lavarsi le mani, prima dei pasti, dopo l’uso dei servizi igienici e prima di lasciare la stanza.
La valutazione dell’efficacia dei prodotti antisettici è regolata a livello europeo da un test standardizzato: i polpastrelli delle mani di volontari sono contaminati con Escherichia coli e si valuta la capacità dell’antisettico di ridurre la concentrazione batterica.
Gli alcoli sono più efficaci dei saponi a base di clorexidina, triclosan, iodopovidone. L’efficacia deriva dalla loro capacità di denaturare le proteine. L’unica controindicazione all’uso dei prodotti alcolici è la presenza di sporco visibile o materiale proteico e in caso di patologie da Clostridium difficile perché l’alcol non è efficace sulle spore.
L’uso frequente degli alcol può provocare secchezza della cute, a meno che i prodotti non contengano emollienti, umidificanti e altri agenti protettivi per la cute. In particolare è indicata l’aggiunta di glicerina (1-3%) o altri agenti simili. La presenza di sostanze molto profumate può dare intolleranza a operatori sanitari con allergie respiratorie.
La dermatite da contatto è uno dei fattori di scarsa compliance degli operatori sanitari all’igiene delle mani. Problemi cutanei legati all’uso di detergenti possono verificarsi in più del 30% degli operatori sanitari, anche se spesso sono dovuti alle proteine del lattice dei guanti. La dermatite da contatto frequente tra gli operatori sanitari è causata dal ripetuto lavaggio delle mani, dai guanti, dai disinfettanti aggressivi o dai detersivi. E’ rara la comparsa di dermatite allergica da contatto da ipersensibilità all’alcol o ad altri additivi presenti in alcune soluzioni alcoliche. Gli alcoli hanno soltanto un potenziale margine di irritazione, anche se possono causare una sensazione di bruciore sulla pelle irritata.
Per la prevenzione delle infezioni è poi importante l’utilizzo corretto dei guanti che comunque non sostituiscono il lavaggio igienico delle mani. Vanno indossati quando c’è la possibilità di entrare in contatto con sangue o altro materiale infetto e non vanno utilizzati per la cura di più di un paziente. Vanno cambiati o rimossi dopo il contatto del punto contaminato e prima del contatto di un punto pulito dell’ambiente.
Sono in atto campagne nazionali e internazionali per la promozione della sicurezza del paziente tramite l’igiene delle mani. Vale la pena di ricordare, in ordine cronologico, Le mani pulite, campagna della Regione Toscana (2005-6), che prevedeva, tra gli altri interventi, l’introduzione di un prodotto alcolico per la frizione delle mani, la formazione e la sensibilizzazione del personale e la campagna della Save lives: clean your hands dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In linea con tale campagna, dal 2007 è in corso una iniziativa in quasi tutte le Regioni, promossa dal CCM-Ministero della Salute italiano e coordinata dalla regione Emilia-Romagna, che prevede la disseminazione di dispenser con il prodotto idroalcolico per l’igiene delle mani, la diffusione di poster, di corsi di formazione sui 5 momenti dell’igiene delle mani (prima del contatto del paziente, dopo il contatto, prima di procedure asettiche, dopo il contatto con fluidi biologici, dopo il contatto con l’ambiente circostante il paziente).
Anche per la prevenzione della diffusione del virus pandemico H1N1, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha adottato la raccomandazione a tutta la popolazione di lavarsi frequentemente le mani, utilizzando anche i prodotti idroalcolici.



Fonte: ipasvi

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