L’INFERMIERE E LA TOSSICOLOGIA – a cura di Lorenzo D’AMICO
Perché parlare dell’infermiere
e della tossicologia?! Ecco due buoni motivi: il primo relativo alla nostra responsabilità
nella somministrazione dei farmaci, il secondo relativo all’aiuto che noi
infermieri possiamo dare al medico nella diagnosi differenziale di
intossicazione del paziente.
Articolo 443. Commercio
o somministrazione di medicinali guasti. Chiunque detiene per il commercio,
pone in commercio o somministra medicinali guasti o imperfetti è punito con la
reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a “lire duecentomila”.
A questo articolo del
codice penale, aggiungiamo l’errore infermieristico nell’allestimento/preparazione
della terapia infusionale o iniettabile che costituisce una delle fasi del
processo della terapia farmacologica, caratterizzata da un elevato tasso di
errore connesso ad una serie di fattori:
- Contesto
ambientale (illuminazione dell’ambiente, interruzioni, distrazioni, rumore…);
- Affaticamento
e carichi di lavoro dell’infermiere;
- Scarsa
comunicazione tra gli operatori sanitari;
- Confusione
tra nomi dei farmaci, delle confezioni o delle etichette;
- Criticità
connesse alle caratteristiche del farmaco (vedi chemioterapici o KCl e.v., ecc.);
- Forma
farmaceutica;
- Modalità
di ricostruzione e di diluizione;
- Manipolazioni
multiple;
- Stabilità
chimico-fisica delle soluzioni ricostituite e diluite;
- Eventuali
incompatibilità con altri farmaci;
- Inadeguata
conservazione dei farmaci;
- Entità
delle misurazioni e dei calcoli richiesti (es. impiego di una parte della fiala
o di più fiale per una singola dose);
- Etichettatura
del farmaco allestito (talvolta limitata o assente).
Vi rimandiamo per
approfondimento ad un nostro vecchio post: http://quotidianoinfermieri.blogspot.it/2013/07/infermieri-somministrazione-dei-farmaci.html
Di importanza non
inferiore è l’aspetto relativo alla diagnosi differenziale precoce di
intossicazione o avvelenamento. Non di rado nelle corsie ospedaliere vengono
ricoverati pazienti che hanno fatto, o fanno ancora, uso di sostanze stupefacenti,
alcool, o abuso di farmaci di automedicazione di qualsivoglia genere. Questi aspetti
possono essere spesso omessi dal paziente, o volontariamente o no, nell’anamnesi
medica al momento del ricovero. E’ compito dell’infermiere attento riconoscere
atteggiamenti e abitudini del paziente che possano indirizzare il medico nel
caso di sintomatologia da intossicazione.
La TOSSICOLOGIA è
quella scienza che studia i tossici o
veleni e le alterazioni che tali
sostanze producono nell’organismo. Preciso che nel linguaggio medico-legale
tossico e veleno non sono esattamente sinonimi. Infatti i concetti di sostanza
tossica e intossicazione si riferiscono soprattutto ai casi di natura
professionale, tecnopatia o alimentare, mentre quelli di veleno e di
avvelenamento sono connessi all’azione di avvelenare, deliberatamente o per
colpa, se stessi o altri.
L’aumentato numero di
prodotti chimici aventi azione tossica, e l’elevata diffusione delle
intossicazioni dovute ad errori o abusi terapeutici, a disgrazie accidentali in
ambiente domestico, ad infortuni sul lavoro, all’uso voluttuario delle droghe,
sono alla base della esponenziale diffusione di questa disciplina.
Si definisce tossico o
veleno ogni elemento o composto chimico che agisca con meccanismo biochimico e
in quantità relativamente piccola, causando uno stato di malattia o di morte.
La proprietà tossica di
una sostanza chimica è legata a vari fattori:
- La
quantità;
- La
solubilità;
- La
modalità d’azione;
- La
provenienza.
La quantità denota la capacità di una sostanza di danneggiare le
funzioni organiche anche a piccole dosi.
La solubilità è relativa all’assorbimento da parte dell’organismo e
all’azione chimica o biochimica sui tessuti viventi (“corpora non agunt, nisi soluta”).
La modalità d’azione consiste nel fatto che ogni sostanza
tossicologicamente attiva deve agire a livello cellulare mediante un meccanismo
chimico o biochimico.
La provenienza del veleno è criterio importante per distinguere le
intossicazioni esogene da quelle endogene; la tossicologia si occupa delle
prime, mentre le tossicosi dovute a sostanze formatesi nell’organismo sono
studio della Medicina Interna.
L’azione tossica può
essere ricondotta a due fondamentali processi:
-
Il turbamento delle funzioni cellulari,
che vengono paralizzate, deviate, depresse o eccitate, senza un evidente
alterazione morfologica;
-
Il danneggiamento delle strutture
cellulari, che vengono direttamente lese, come nel caso dell’utilizzo di acidi
o basi forti o Sali dei metalli pesanti.
Si continuerà a parlare
della classificazione dei tossici e delle intossicazioni in un prossimo post.
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