Cinque infermieri e tre medici indagati per omicidio colposo.
I
fatti risalgono al 19 febbraio 2013. Nell'ospedale Maggiore di
Bologna moriva Gustavo Biagi di anni 66 per arresto
cardiocircolatorio. La Procura di Bologna ha notificato le richieste
di rinvio a giudizio per otto, tre medici e cinque infermieri. In
particolare il personale sanitario interessato è quello che era in
servizio dalla sera del 19 e la mattina del 20.
Il
pm B. Ronchi, che si è avvalsa su di una consulenza medico-legale,
medici e infermieri hanno causato la morte di Biagi per aver
disattivato senza motivo l'allarme che monitorava la condizione
cardiaca del paziente, che aveva un defibrillatore interno, e per non
aver adeguatamente monitorato la situazione successivamente, quando
Biagi ha avuto le crisi. Rinviati quindi a giudizio per omicidio
colposo.
Testualmente
dalla perizia si legge: "Il ritardo dell'inizio delle manovre
rianimatorie (eseguite comunque correttamente) è stato determinato
dal mancato allarme acustico che avrebbe tempestivamente segnalato
l'arresto cardiaco, ma anche dalla scarsa sorveglianza da parte del
personale medico-infermieristico presente in quel momento in Utic
(Unità terapia intensiva cardiologica) di un paziente ad alto
rischio, con defibrillatore interno disattivato; tale ritardo ha
sicuramente inciso sull'evento morte".
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