Protestare contro il personale sanitario è "interruzione di pubblico servizio"
Pubblichiamo articolo integrale apparso un mese fa sul
sito ufficiale IPASVI riguardante l’interruzione di pubblico servizio in un
Pronto Soccorso. I fatti risalgono all’estate scorsa. Situazioni di questo
genere sono purtroppo all’ordine del giorno in quasi la totalità delle Unità
Operative anche diverse dai DEA. I sempre più frequenti fatti di cronaca sulla “malasanità”,
non ci aiutano nel lavoro, e ci ritroviamo spesso accusati di fannullismo anche
quando si sta cercando di salvare vite umane.
23/05/2014 -
All'ospedale di Cona (Ferrara) due donne avevano minacciato di diffondere su
Youtube le immagini del Pronto Soccorso.
Intralciare
il lavoro del personale sanitario con pressanti richieste, minacce e tentativi
di filmare e diffondere sul web immagini dell'ospedale è un reato.
A stabilirlo, i giudici di Ferrara, che hanno accolto la richiesta di patteggiamento per "interruzione di pubblico servizio" richiesto dai legali di due donne (Katia Bonora e Olga Petrova) che il 21 luglio scorso, al Pronto Soccorso dell'ospedale di Cona, "armate" di smartphone, avevano invaso le sale oltre il Triage per protestare su presunti ritardi del personale nel visitare i rispettivi mariti.
Quella notte - hanno accertato le indagini - al Pronto Soccorso era in atto una vera e propria emergenza, con medici e infermieri impegnati per ore nel tentativo di salvare dalla morte delle vittime di incidente stradale.
Secondo la verità processuale sancita ieri mattina, le due donne "intralciarono il lavoro dei medici. Lo fecero con sgarbo e insistenza, senza capire il perchè dei ritardi di quel momento, quando medici e infermieri stavano cercando di salvare la vita ad un ragazzo, vittima di incidente stradale, che morì durante i tentativi di rianimarlo".
A stabilirlo, i giudici di Ferrara, che hanno accolto la richiesta di patteggiamento per "interruzione di pubblico servizio" richiesto dai legali di due donne (Katia Bonora e Olga Petrova) che il 21 luglio scorso, al Pronto Soccorso dell'ospedale di Cona, "armate" di smartphone, avevano invaso le sale oltre il Triage per protestare su presunti ritardi del personale nel visitare i rispettivi mariti.
Quella notte - hanno accertato le indagini - al Pronto Soccorso era in atto una vera e propria emergenza, con medici e infermieri impegnati per ore nel tentativo di salvare dalla morte delle vittime di incidente stradale.
Secondo la verità processuale sancita ieri mattina, le due donne "intralciarono il lavoro dei medici. Lo fecero con sgarbo e insistenza, senza capire il perchè dei ritardi di quel momento, quando medici e infermieri stavano cercando di salvare la vita ad un ragazzo, vittima di incidente stradale, che morì durante i tentativi di rianimarlo".
Fonte: IPASVI
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