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NON CI SONO SCONTI PER CHI PENSA AD UNA SANITÀ SENZA INFERMIERI

Ed, ad essere onesti, un po’ mi vergogno di dover ancora ribadire concetti come questo. Me ne vergogno perché dovrebbe essere ormai un qualcosa di insito in ognuno di noi; dovrebbe venirci naturale pensare agli infermieri come ai custodi della salute, ai portatori sani di guarigione, ai tecnici specializzati della macchina umana.

Un po’ mi vergogno di quei colleghi che non accedono al loro pensiero critico per processare sistematicamente le proprie azioni. Quelli che: “il medico ha detto così” e l’ipse dixit non si discute, quasi provenisse da chissà quale infallibile entità. Eppure “errare humanum est” e, a meno che qualcuno non fosse stato generato da incantesimi astrali, siamo fatti tutti di carne ed ossa. Non ci sono sconti nemmeno per i cittadini che continuano a chiedere sconti per prestazioni complesse di cui ancora – e purtroppo – non ne si comprende l’importanza. Cose se un’infezione causata dalla malpractice di un chirurgo sia meno dannosa di quella causata dalla malpractice di un infermiere. Ma si continua a credere che se le cose vanno bene, champagne ai medici, se le cose vanno male, causa dell’infermiere. No, non venitemi a parlare di forme d’astio tra professionisti della salute. Non fatelo con me perché io vivo per la interdisciplinarità e per il lavoro di squadra. Qui non parliamo di caste o di fazioni, non torniamo al Medioevo, per cortesia; cerchiamo di guardare avanti, verso il futuro. Sapete, quell’orizzonte di conquiste che, in potenza, abbiamo dentro da sempre, ma che in pratica non riusciamo a far emergere? E adesso sono incazzato. Si, sono incazzato perché: Senza Infermieri non c’è salute ne guarigione! Senza infermieri non c’è prevenzione, informazione ed educazione! Senza infermieri gli ospedali CHIUDONO! Come si fa a pensare ad una sanità senza salute, ad una medicina senza cura? Può il denaro essere così forte da logorare quanto di più bello ci sia al mondo? Se volete un consiglio sincero e scevro da qualsivoglia interesse economico; se cercate un supporto trasparente e tecnico; se volete farvi una birra in buona compagnia, l’infermiere è pronto a consigliarvi il meglio, a supportarvi sempre e, perché no, anche ad offrirvi da bere. In cambio non chiediamo nulla. Solo che torniate a casa sulle vostre amate gambe.   

Michele Ritucci e Claudio Giulio Torbinio 


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