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ANTEPRIMA Competenze infermieristiche: protocollo Salute-sindacati-Regioni


Si va verso un accordo tra professioni, ministero e Regioni, sulle nuove competenze infermierstiche (e non solo). Che saranno decise in una neo-nata cabina di regìa che nascerà con la sottoscrizione da parte di tutti i sindacti di un protiocollo ad hoc.
Dopo la riunione di ieri a cui i sindacati medici hanno consegnato alla Salute un documento di critiche all'accordo già predisposto per la Stato-RegionI (VEDI), il sottosegretario Paolo Fadda ha proposto la soluzione del protocllo su cui sembrano concordare tutte le sigle sindacali - anche quelle mediche - e sul quale entro sabato la Salute attende eventuali oservazioni per portarlo poi alla firma degli interessati (a cui rispetto alla prima bozza del protocollo saranno aggiunte le Regioni) già il 16 gennaio, nella prossima riunione del tavolo.
Si tratta di un protocollo di intesa tra ministero della Salute, sindacati e Regioni, per la costituzione di una «cabina di regia» che sarà lo strumento per il confronto permanente unitario e partecipato sugli ambiti di sviluppo professionale, organizzativo e formativo collegati alle innovazioni introdotte da norme legislative, contrattuali, e da specifiche intese.
La cabina di regia - si legge nella prima stesura del protocollo - avvierà un confronto permanente anche sui contenuti del Patto per la salute, «nell'ambito del quale monitorare e verificare la revisione dei modelli organizzativi, sia ospedalieri che territoriali, ad iniziare dall'organizzazione dei presidi ospedalieri per intensità di cure e dai modelli per complessità assistenziale, valutando le sperimentazioni in corso e promuovendo le buone pratiche».
Sei le considerazioni alla base del protocollo:
a) il processo di innovazione nell'organizzazione del lavoro in sanità si realizza in modo plurale, anche con il concorso di più professioni che attuano, in autonomia, responsabilità e competenza, la salvaguardia della salute dei cittadini;
b) il ruolo e le responsabilità diagnostiche e terapeutiche, anche in fieri, sono in capo ai medici anche per favorire l'evoluzione professionale a livello organizzativo e ordinamentale;
c) le professioni sanitarie, a partire da quella dell'infermiere, sono garanti del processo assistenziale, ed è per questo che è necessaria e non più rinviabile l'evoluzione professionale verso le competenze avanzate e di tipo specialistico;
d) medici, infermieri e gli altri professionisti della salute riconoscono i relativi e specifici campi di intervento, autonomia e responsabilità e concorrono a garantire unitarietà del processo di cura e assistenza attraverso la definizione integrata di obiettivi, percorsi e criteri di verifica e valutazione degli esiti e dei risultati;
e) le attuali professioni della dirigenza sanitaria concorrono in maniera rilevante all'effettuazione e sviluppo dei processi assistenziali e contribuiscono all'integrazione professionale nei sistemi complessi in ambito interdisciplinare anche alla luce della costante evoluzione tecnico scientifica;
f) medici, infermieri e gli altri professionisti della salute riconoscono e convengono che, ferme restando le responsabilità gestionali del dirigente di struttura, di colui che ricopre una posizione organizzativa e del coordinatore di unità operativa o di processo, la responsabilità professionale sulle decisioni e gli atti compiuti nell'ambito dei processi di cui sono garanti è personale e posta in capo a colui che tali decisioni e atti ha assunto e compiuto anche nell'esercizio di competenze avanzate o di tipo specialistico.
La cabina di regia non si sostuitrà ai confronti istituzionalmente e contrattualmente previsti - speiga il protocollo - ma sarà un vero e proprio coordinamento nazionale sulla regolazione della vita professionale e organizzativa degli operatori del sistema sanitario e per ribadire il tratto universale e unitario del sistema salute.

Fonte:
sanita.ilsole24ore.com

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