VIOLENZA SESSUALE SU UN'ANZIANA: CONTINUA IL PROCESSO
Pubblichiamo
la testimonianza della sorella dell'anziana:
«Mia sorella si trovava in
ospedale per un intervento. Quando, dopo alcuni giorni di permanenza,
i medici le dissero che l’avrebbero dimessa, scoppiò a piangere,
dicendomi che non voleva più far rientro alla casa di riposo. “Non
voglio più che mi tocchi” urlò. Mi raccontò che un infermiere
arrivava nella sua stanza quando faceva il turno di notte, la baciava
e, quindi, la toccava nelle parti intime. A quel punto mi recai alla
direzione della casa di riposo, raccontando cosa mi era stato
riferito e prendendo una serie di provvedimenti». Tra questi, la
collocazione di una telecamera nella camera della donna.
In aula sono stati
anche sentiti, oltre alla sorela della donna 76enne, i consulenti
tecnici, e precisamente il perito che ha analizzato il filmato della
telecamera installata nella camera dell’anziana e la psichiatra,
dottoressa Liliana Zedda, cui era stata affidata la perizia sulla
donna.
La psichiatra ha
evidenziato lo stato di salute della parte offesa (allettata da tempo
e con diversi problemi motori), rilevando come l’essere ascoltata
in un’aula di Tribunale le potrebbe creare non pochi problemi.
L’udienza è così
stata aggiornata ai prossimi mesi, quando la parte offesa sarà
ascoltata in camera di consiglio, direttamente nella struttura dove è
ospite. L’imputato si dichiara, sin dall’inizio della vicenda,
innocente.
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