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PROROGA DEI CONTRATTI: IN SICILIA INIZIA LA RACCOLTA FIRME

Il Coordinatore Regionale del sindacato CNI-FSI, Calogero Coniglio, ha denunciato la grave situazione siciliana inviando una nota all’Assessorato Regionale alla Salute. Agli infermieri precari siciliani le Aziende Sanitarie non stanno riconoscendo la proroga dei contratti così come previsto.
Mancherebbero in organico in Sicilia circa 600 Infermieri e 470 Oss, che incidono notevolmente sulla buona pratica e sulla qualità dell’assistenza infermieristica.
Il Coordinamento Nazionale Infermieri Cni-Fsi ha anche avviato una raccolta firme dei precari delle 22 professioni sanitarie non mediche (infermieri, fisioterapisti, tecnici, logopedisti, ostetriche, ecc.) che necessitano di tutelare la loro posizione lavorativa. Attraverso i suoi legali, infatti, il Cni-Fsi ha provveduto ad incoare, innanzi al Tribunale Civile di Catania, Sezione Lavoro, il ricorso in favore di 31 Infermieri che prevede, per l’appunto, il riconoscimento in materia di stabilizzazione del personale sanitario precario. A tal riguardo sono aperte ulteriori adesioni al ricorso per tutte le province da presentare in tutti i Tribunali della Sicilia.
“L’attuale situazione di dissesto del SSN, non può certamente essere imputata agli infermieri – spiega Calogero Coniglio – I “decisori di spesa” e coloro i quali generano da sempre domanda impropria, sono altri, ed è facile comprendere chi siano. Però, quando si tratta di tagliare, risparmiare, razionalizzare è più facile rivolgersi a chi esprime uno scarso potere hobbistico piuttosto che alle corporazioni più forti che fino ad ora hanno perseguito nelle organizzazioni sanitarie interessi economici e di parte”.
“Tagliare sugli infermieri – continua Coniglio – significa tagliare direttamente i diritti delle famiglie aggravandone il disagio prodotto dal contesto economico. Un infermiere che non può più recarsi al domicilio di un malato oncologico può accrescere il già elevato costo di assistenza, stimato dal Censis in 6884 euro/anno, della famiglia. Il comparto ha già subito grossi tagli con la spending review e manovre precedenti, siamo preoccupati perché ulteriori tagli dalla legge Balduzzi porterebbero in tilt l’assistenza ospedaliera e territoriale”.
 
Fonte: palermo.blogsicilia.it
 
 
 

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