Infermiera si uccide con un’iniezione letale
Savona - Si chiamava Marinella Porretti e aveva 53 anni,
l’infermiera che nella notte si è tolta la vita alla fine del turno di lavoro
all’ospedale San Paolo di Savona. La donna aveva due figli e il suo gesto ha
provocato commozione in ospedale, dove lavorano centinaia di persone.
Secondo quanto
ricostruito, la Porretti avrebbe usato l’anestetico avanzato negli interventi
chirurgici cui aveva lavorato nelle ultime ore, iniettandosi un farmaco letale: l’hanno trovata le
colleghe del turno notturno, che ne avevano notato l’assenza, ma sulle prime avevano
pensato che fosse uscita per fumare una sigaretta.
Quando però la sua assenza
si è prolungata oltre il normale hanno incominciato a cercarla in tutti i
locali, sino a quando l’hanno trovata riversa e già agonizzante nello
spogliatoio del reparto: erano circa le 23. La donna aveva ancora la siringa conficcata nel braccio, i sanitari che sono
subito accorsi hanno tentato a lungo di rianimarla, ma ogni tentativo è stato
vano.
Non serve, ma sarebbe utile sapere il motivo. Tanti di noi sono oltre modo depressi e le cause sono spesso le stesse. Esprimo tutto il mio cordoglio alla famiglia, forse vittima inconsapevole di un sistema marcio.
RispondiEliminaUn profondo cordoglio anche da parte mia, comunque sia per una madre che lascia i due figli. Molte persone celano delle sofferenze che non riusciamo a percepire. La vita va a 100 all'ora,e non abbiamo il tempo di ascoltare le persone che hanno dei problemi, spesso sono dei nostri colleghi.
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