Gli Infermieri del Salento ignorati dalla stampa
Da alcuni giorni le pagine dei nostri quotidiani locali riportano notizie allarmistiche sulla carenza del personale medico sulle ambulanze del 118, con il presente Comunicato si intende rappresentare che, come dichiarato dal dr M. Scardia e dalla dr.ssa D. Ruggeri (Responsabile della C.O. il primo e medico di centrale la seconda) il Servizio di Emergenza Urgenza Territoriale risponde efficacemente alla richiesta quando a bordo del mezzo vi è un Infermiere.
Ma chi è l’ Infermiere del 118?
E’ un professionista preparato con competenze avanzate, abilitato all’ uso di protocolli (anche terapeutici) fin dal lontano 1992 (Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza)
E gli infermieri delle nostre Ambulanze?
Sono anche loro professionisti competenti ed affidabili. Hanno un’ esperienza maturata prima in reparti di area critica e poi sul campo, sono sottoposti a continue verifiche per mantenere le certificazioni e disponibili perfezionare la loro professionalità con grande spirito di abnegazione.
A voler essere di parte l’ infermiere e l’ autista sono oggi le uniche figure indispensabili.
Tale affermazione per quanto forte è giustificata dalla esperienza e la conoscenza delle dinamiche del Servizio: infatti se per qualunque motivo venisse meno la presenza del personale infermieristico durante un turno, il medico in servizio si asterrebbe dall’ intervento restando a “disposizione” della C.O. (l’ Accordo integrativo aziendale dei Medici Convenzionati del 118 infatti sancisce che: …in assenza dell’ Infermiere, il mezzo di soccorso perderà le caratteristiche di mezzo di soccorso avanzato e sarà operativo come “Victor”). Vi è ancora molta variabilità nella costituzione del Team di soccorso sul territorio nazionale: in molte regioni i mezzi medicalizzati sono utilizzati solo ed esclusivamente per codici di gravità , rendendo un servizio alla cittadinanza equo, appropriato e sostenibile, (ad es. in Toscana, Emilia Romagna non supera il 20-25% contro il nostro 80%).
Incrementare ulteriormente la presenza di medici comporta l’ invio di medicalizzate anche su codici verdi!
Bisogna ragionare sull’ aspetto culturale del paternalismo e della dominanza medica ancora radicato nella nostra Regione: si tende a medicalizzare tutto, sottraendo questi professionisti dai centri altrettanto nevralgici (pronto soccorsi, terapie intensive, continuità assistenziale).
Una cultura che vede il nostro paese con un rapporto elevato medico/cittadini non certo a favore delle reali necessità.
Oggi possiamo affidare la Leadership dei mezzi di soccorso a Team Leader (che per le linee guida può essere sia un medico che un infermiere) riconoscendo il livello di professionalità e responsabilità degli Infermieri, incentivi e autonomia.
La qualità potrà solo aumentare, anche quella percepita dai cittadini.
Lo dicono le esperienze fatte in altre regioni e di cui non abbiamo fatto mai tesoro: si vada a vedere in Toscana, in Emilia Romagna, nel Veneto, in Lombardia.
Il sistema si fonda su Team il cui leader è l’ Infermiere che sulla base di protocolli condivisi e validati è autorizzato a effettuare manovre avanzate compresa la somministrazione di farmaci, peraltro molto limitati nelle prime fasi dell’ emergenza, in attesa della conferma diagnostica quasi sempre ospedaliera e strumentale. Quindi è opportuno ed indispensabile che il Cittadino sappia che l’ Infermiere è un professionista su cui contare! Un professionista il cui credo è mettere al centro di tutto il suo lavoro la Persona. Prima di tutto, prima dei contratti, dei riconoscimenti professionali, prima degli incentivi. Siamo coloro che si Prendono Cura della persona, SEMPRE! Anche in momenti di difficoltà del sistema! Con competenza ed orgoglio!
Infermiera Dr.ssa Fiorella Fabrizio Delegato Nucleo Cnai Salentum – Lecce Vicepresidente Assinfermieri Cnai Puglia
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