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Gli infermieri verso lo sciopero nel pubblico impiego.

Il Nursind: “il mancato finanziamento della contrattazione nazionale e aziendale sta mettendo in ginocchio il personale. Chiederemo agli infermieri di non inginocchiarsi e scendere a manifestare il loro disagio nelle piazze.”

 

Si è svolto nella giornata di ieri l’incontro tra Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, e il Presidente del Comitato di Settore regioni-sanità, ass. Claudio Montaldo, come concordato nel tentativo di conciliazione dello stato di agitazione del comparto sanità svolto presso il Ministero del Lavoro.

Durante l’incontro Nursind ha posto sul tavolo l’impossibilità di agire a livello aziendale nel premiare le riorganizzazioni e le maggiori responsabilità per il taglio dei fondi contrattuali, l’impossibilità di aprire una tornata contrattuale nazionale con risorse economiche a partire dal 1 gennaio 2015 (ipotesi che proprio ieri ha trovato una conferma nei rappresentanti del Governo), la differenzazione rispetto ai lavoratori del privato nella detassazione della produttività e dello straordinario, la penalizzazione dei part time verticali nel trattamento di pensione, le difficoltà poste dalla normativa sui nuovi comparti e aree di contrattazione. Da parte del Presidente del Comitato di settore c’è la comprensione delle difficoltà che sta vivendo il comparto e la professione infermieristica in particolare ma non rientra nella potestà dei sui uffici la decisione sulle materie economiche di finanziamento dei contratti. Per quanto riguarda la contrattazione le regioni sono disponibili ad emanare un atto di indirizzo per la sola parte normativa dopo che si siano individuati i nuovi comparti come prevede la normativa vigente. Contestualmente all’incontro si è appreso dalle dichiarazioni del Ministro della Funzione Pubblica on. Madia che il blocco del trattamento economico perdurerà almeno fino a tutto il 2015.

Nursind aveva, nelle scorse settimane, sospeso lo stato di agitazione del personale del comparto per valutare se ci fossero margini per una soluzione della problematiche poste. Oggi apprendiamo che non c’è la volontà politica di procedere in tal senso. Attendiamo gli incontri in programma presso il Ministero della salute che dovrebbero svolgersi nelle prossime settimane per chiudere poi la questione il 30 di settembre presso il Ministero del Lavoro dove siamo convocati per la chiusura della procedura di raffreddamento.

Su questi presupposti ci prepariamo alla mobilitazione del personale nel mese di ottobre quando chiederemo ai lavoratori pubblici di manifestare la loro contrarietà ai continui blocchi degli aumenti stipendiali e di ridurre la produttività in quanto non ci sono risorse per retribuirla adeguatamente.

Sappiamo che il governo se ne farà una ragione della nostra manifestazione, speriamo che i cittadini se ne facciano altrettanta quando non troveranno i servizi all’altezza delle aspettative e quando si troveranno a pagare di tasca propria l’assistenza infermieristica che lo Stato non è in grado di garantire. Gli infermieri da anni provati dal blocco del turn over e delle retribuzioni (che non recupereranno più per tutta la loro vita!) hanno buone ragioni per limitarsi a quanto si sentono di garantire dando priorità alle attività di maggiore responsabilità.

COMUNICATO STAMPA



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