Chieti: parte il Triage avanzato
- CHIETI. Il Pronto soccorso dell’ospedale di Chieti ha istituito da pochi giorni il “triage avanzato”, cioè la nuova procedura di “accoglienza” del paziente a rischio.
La novità non è solo quella del taglio dell’attesa (il paziente viene preso in carico entro dieci minuti dall’arrivo in Pronto soccorso), ma anche quella dell’accelerazione di tutti gli esami che in questo caso vengono gestiti dall’infermiere. Infatti questo triage, come prevede la legge, è affidato agli infermieri che sotto la supervisione del medico, effettuano – ad esempio – l’ecg, l’esame del sangue e quello di tutti i parametri vitali previsti dai protocolli. E così quando il medico arriva, si trova disponibili subito tutti gli esami necessari per una valutazione approfondita del caso e guadagna tempo prezioso per la diagnosi.
«Si tratta di un cambio di passo dell’assistenza che viene incontro a due diverse esigenze – spiega la dottoressa Maria De Felice, primario facente funzioni del Pronto soccorso del SS. Annunziata – la prima è quella di ridurre il rischio clinico, la seconda è quella di intervenire sui tempi di attesa anche per i malati più a rischio, tempi che si dilatano quando l’afflusso di pazienti è notevole. Questi giorni di inizio del triage avanzato hanno mostrato che il sistema funziona, anche per le novità organizzative che stiamo realizzando».
In particolare la stanza 1 - dove prima venivano visitati i casi meno gravi - ora è stata adibita solo a questo tipo di nuova assistenza, mentre i codici bianchi e verdi vengono dirottati in un ambulatorio realizzato a fianco del Pronto soccorso e che funziona dalle 8 alle 20, così da smaltire le file in modo più rapido. Questa innovazione del “triage avanzato” è prevista per le strutture che registrano un numero di accessi superiore a 25 mila l’anno e trasforma l’attesa della visita medica da “passiva” in “attiva”, perché gli accertamenti diagnostici vengono effettuati prima dell’arrivo del medico. In effetti questo triage è anche il riconoscimento della professionalità degli infermieri, a cui viene riconosciuto un ruolo attivo nella presa in carico dei pazienti.
«Il tutto – conclude la dottoressa De Felice – viene realizzato all’interno di alcuni protocolli che individuano le patologie più a rischio evolutivo e che hanno necessità di una diagnosi più rapida».
Tocca ora alla Asl come amministrazione realizzare alcuni interventi architettonici per adeguare i locali a questa novità, che è una risposta di efficienza alla richiesta sempre in aumento di prestazioni. Solo nei mesi di luglio ed agosto al Pronto soccorso del SS. Annunziata di Chieti sono stati registrati 12.282 accessi, di cui 382 in codice rosso, 4.447 in codice verde e 6.737 in codice bianco, oltre 1.634 traumi (incidenti stradali, infortuni sul lavoro ecc.) di cui 81 gravi.
Fonte: http://www.primadanoi.it
ma che novità sono? non era già cosi????
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