ASL LECCE - ASSUNZIONI PER 353 POSTI TRA INFERMIERI, MEDICI E OSS

LECCE - Se Roma darà il via libera, le Asl potranno assumere medici e infermieri dopo tre anni di blocco dovuto al “Piano di rientro sanitario”, dice Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.

In asl Lecce, si parla di 353 nuove assunzioni di personale Medico e Infermieristico, a fronte di 1.422 necessarie per completare le piante organiche, da distribuire nei diversi ospedali del territorio. 

Le 353 unità di personale saranno così suddivise: 93 infermieri; 102 operatori sociosanitari; 114 dirigenti medici; 15 in tutto fra direttori di distretto, di servizi veterinari e primari. per un investimento stimato, al netto delle spese per i primariati, in oltre 20 milioni di euro. 

Le priorità, secondo Asl di Lecce è procedere all'assunzione dei primari di Chirurgia pediatrica (concorso già vinto da Carlo Rossi), Oncoematologia pediatrica e Medicina Nucleare. 

Già espletato anche il concorso di Neurochirurgia, mentre, il concorso per Cardiochirurgia è alla fase del colloquio. Assunzione in vista anche a Pneumologia.

«La stagione dei risparmi - spiega il direttore generale della Asl Valdo Mellone, non è finita: occorre mettere in sicurezza e garantire totale efficienza per tutti i presidi ospedalieri. Bisognerà farlo - precisa ancora Mellone - a meno che non ci sia una secca inversione di rotta nelle politiche di spesa sanitaria nazionali, che piazzano l’Italia agli ultimi posti della classifica europea». 

Se il blocco dovuto al Piano di rientro sembrerebbe finito, resta ancora il problema del  “Piano operativo di riqualificazione del sistema sanitario pugliese”, che la Regione dovrà varare rafforzando la medicina territoriale e l’assistenza domiciliare integrata (ADI), con lo scopo di consolidare i bilanci e abbattere le liste d’attesa. 

In questo piano potrebbe esserci anche la fusione degli ospedali di Copertino e Galatina e di Gallipoli e Casarano, così - conclude Mellone - miglioreremmo l’efficienza delle prestazioni sanitarie senza dover effettuare nuovi tagli sull’uno o sull’altro ospedale».