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ospedali riuniti di Foggia, 70 nuove assunzioni tra Infermieri e Medici


FOGGIA - Se non è un evento di questi tempi è sicuramente un dato storico, uno strappo alla regola: una settantina di assunzioni a tempo indeterminato agli ospedali riuniti.
Cardiologi, radiologi, pneumologi, anestesisti, medici di chirurgia toracica, un primario di chirurgia vascolare e se a questi si aggiungono anche una quarantina di infermieri il cerchio è destinato a chiudersi nel migliore dei modi.
Le chiamano assunzioni in deroga e passeranno attraverso concorsi o graduatorie esistenti da estinguere fino all'esaurimento degli aspiranti e sono il frutto di una trattativa che si è chiusa nei giorni scorsi a Bari presso l'assessorato regionale, presenti il massimo dirigente del personale Michele Ametta e il commissario straordinario dell'azienda ospedaliera Tommaso Moretti.

«Una boccata d'ossigeno di portata non indifferente», la commenta così Matteo Di Biase interpellato su questa valanga di assunzioni come non avvenivano da tempo nella cittadella ospedaliera. «Che io ricordi solo un anno fa ci vennero concesse 8 assunzioni di cui quattro cardiologi e quattro anestesisti, ma si trattava di ben poca cosa di fronte alle esigenze...».

La considera una vittoria, ovviamente, anche il commissario dell'azienda ospedaliera Tommaso Moretti. «Di questi tempi è manna dal cielo...», ironizza. Che al presidio di viale Pinto aspettassero il loro turno non c'era dubbio. Dopo le deroghe su Bari, Lecce e Taranto, toccava a Foggia, e non serve nemmeno chiedersi come mai di tanta grazia dopo le restrizioni legate alla spending review e il blocco del turn over in ambito sanitario. Fatto sta che il ministero aveva già stabilito in tempi non sospetti che solo il trenta per cento dei pensionamenti sarebbe stato rimpiazzato. E così è stato.

Entro sei mesi i concorsi: negli uffici amministrativi del presidio dauno si è alle prese proprio con l'allestimenti dei bandi a corollario delle disposizioni ministeriali e regionali. Ma forti dell'accordo raggiunto non dovrebbero esserci problemi sulla copertura di quelle caselle vacanti richieste e di cui da tempo si avvertiva l'esigenza. E pazienza se le organizzazioni sindacali a tutt'oggi reclamano più operatori sanitari e concorsi per gli ausiliari che reclamano posizioni verticali: anche questa situazione farà parte di una trattativa interna destinata a raccogliere dei frutti. La realtà è che pian pianino si esce fuori dalle secche della precarietà e della carenza del personale che costringeva l'azienda ospedaliera a lavorare anche a scartamento ridotto (chi non ricorda le sale operatorie chiuse in determinatin orari?).


Fonte: sanmarcoinlamis.eu

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