INDAGATI MEDICI ED INFERMIERI PER LA MORTE DI UN PAZIENTE 70ENNE POST INTERVENTO
Rispondono dell’omicidio colposo di
Giovanni Ambrosio, 70enne di Terzigno, deceduto a gennaio 2011
all’ospedale di Nocera Inferiore con ipotesi di reato di colpa
medica in concorso. Il giudice per l’udienza preliminare ha
respinto la richiesta di archiviazione dell’accusa, fissando una
nuova udienza al prossimo 26 marzo prossimo, quando arriveranno in
udienza quattordici persone sottoposte a indagine tra medici e
paramedici in servizio in quelle ore all’ospedale nocerino. I fatti
in questione coinvolgono i sanitari dei reparti di Chirurgia e
Rianimazione dell’Umberto I, indagati per il caso clinico di
Ambrosio, risalente al dicembre del 2010, col decesso intervenuto nel
gennaio 2011.
Ambrosio era stato ricoverato una prima
volta all’ospedale di Boscotrecase, prima di essere trasportato
d’urgenza a Nocera dopo delle complicazioni. All’Umberto I i
medici gli diagnosticarono un’emorragia gastrica, col 70enne
sottoposto d’urgenza ad un delicato intervento chirurgico. La linea
difensiva delle persone coinvolte a vario titolo nei fatti
contestati, ricostruisce il rispetto totale delle procedure
prescritte, contrapposto alle ipotesi accusatorie. Ambrosio fu
sottoposto all’operazione dopo aver effettuato gli esami di
diagnostica del caso. Il decorso postoperatorio partì già
compromesso, col quadro clinico in bilico e l’avvio delle terapie
di emergenza, comprese delle trasfusioni.
Nonostante tutto le condizioni dell’uomo
precipitarono nel giro di poco tempo, col decesso arrivato il
ventisei dicembre nel reparto di Rianimazione dove fu trasferito
invano. La prima fase dell’indagine avviata dagli inquirenti su
denuncia della famiglia coinvolse una ampia identificazione per
trenta persone, tra medici e paramedici dell’Umberto I, compresi
tutti quelli che avevano avuto contatti professionali col caso
clinico, lungo un intervallo compreso dalla degenza al decesso.
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