Fino al 2015 verrà sostituito solo un infermiere su due
Il blocco totale delle assunzioni imposto dalla Regione, di medici, infermieri, non lascia immune neanche l’Asl di Vercelli. Almeno per il 2013. Senza contare che per il 2014 e il 2015 si potrà si assumere, ma soltanto la metà dei medici, degli infermieri e degli operatori socio assistenziali che lasceranno le strutture. Di fatto significa che per ogni due infermieri solo uno verrà sostituito, come il 25% dei dirigenti non medici e il personale amministrativo.
Tutta colpa della delibera sul blocco del turnover che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio ospedali e ambulatori. «Il rischio è che gli ospedali vadano in difficoltà – spiega il Francesco Cussotto, rappresentante sindacale della Cisl Vercelli e Valsesia-. Basta pensare che in soli 5 anni i lavoratori sono diminuiti di 250 unità. Chi va in pensione non può più essere sostituito, creando seri problemi al servizio di assistenza offerto ai cittadini».
Numeri consistenti, se si pensa che sul territorio vercellese i dipendenti sono quasi 2.500 tra personale infermiere e medici, senza contare il migliaio che operano in Valsesia. «Il problema è che il Piemonte deve ripianare il debito della Sanità – continua Cussotto -, e il blocco di nuove assunzioni è una delle voci. Il rischio per i lavoratori è di doversi sobbarcare un super lavoro per far fronte ad altre carenze di personale». La delibera appena approvata dalla Regione non lascia fuori nessuno visto che riguarda il personale dipendente, i contratti atipici, le prestazioni aggiuntive, le consulenze e perfino i medici specialisti convenzionati. L’intero mondo sanitario, insomma.
«Ma se la difficoltà è quella della diminuzione del personale, non da meno sono le tipologie di contratto offerte ai lavoratori. Basta considerare che dipendenti con un part-time o con limitazioni, ad esempio di carico, mettono in difficoltà sia l’ente che i colleghi. Stessa cosa anche per le assenze per malattia, dove il dipendente non viene sostituito. E questo alla fine causa le lunghe code in lista d’attesa che i cittadini si trovano a sostenere per sottoporsi ad una visita».
Delibera che anche l’Asl di Vercelli deve in ogni caso tenere in considerazione. «È un atto che dobbiamo prendere come riferimento per le nostre azioni - spiega il Direttore Generale dell’Asl Federico Gallo -. Ci attrezzeremo per far fronte ai fabbisogni attraverso una riorganizzazione interna e rimodulazione dei servizi che, per altro, stiamo già da tempo mettendo in atto».
FLORIANA RULLO
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