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VIVA: una Campagna per non morire di arresto cardiaco improvviso

Molte vite potrebbero essere salvate se massaggio e defibrillazione fossero praticate tempestivamente. Soprattutto nelle case degli italiani, dove avviene la metà degli arresti. Ma anche nelle strutture sanitarie.
 Ogni anno in Europa oltre 400 mila persone sono colpite da arresto cardiaco improvviso, con una percentuale di sopravvivenza alla dimissione dall’ospedale che non supera il 20%. In altri termini, per farsene un’idea, ogni giorno nel Vecchio Continente l’arresto cardiaco improvviso uccide tante persone quante potrebbero essere trasportate da due Jumbo. Ogni giorno. Eppure, molte di loro potrebbero essere salvate se fossero praticati tempestivamente e in maniera corretta massaggio cardiaco e defibrillazione precoce.
È a partire da queste cifre e da questa considerazione che nel giugno del 2012 il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri dell’Unione a organizzare per il 2013 una settimana di sensibilizzazione con lo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione sia dei cittadini, sia degli operatori sanitari sull’arresto cardiaco.
Per l'Italia l’invito è stato raccolto dall’Italian Resuscitation Council (Irc), associazione scientifica senza scopo di lucro che aderisce all’European Resuscitation Council e che da anni si occupa della formazione (di operatori sanitari e non) alla rianimazione cardiopolmonare. Come Ipasvi abbiamo aderito all’iniziativa.

Una strage. Anche nel nostro Paese, segnala l’Irc, ci troviamo di fronte a una vera e propria strage: oltre 60 mila persone all'anno vengono colpite da arresto cardiaco, con una media di 164 al giorno. Nel 70% dei casi l'evento avviene in presenza di testimoni, ma la maggior parte degli italiani non sa come fare la rianimazione cardiopolmonare.

Prima dei soccorsi. Uno studio effettuato su 13.769 pazienti con arresto cardiaco ha mostrato che la sopravvivenza aumenta del 9% quando la rianimazione viene eseguita da un testimone prima dell'arrivo dei soccorsi; percentuale che sale al 38% nel caso in cui il testimone abbia usato tempestivamente il defibrillatore. Superare la paura di utilizzarlo diventa perciò fondamentale per la salvezza di molte persone.
Nel concreto, l’Irc in occasione del suo Congresso nazionale IRC (Pieve di Cento - Bo, 7-9 giugno) ha quindi presentato “VIVA!”, settimana per la rianimazione cardiopolmonare, che si svolgerà in tutta Italia dal 14 al 20 ottobre prossimi. 
L’iniziativa è già in corso, con una serie di eventi e una campagna di comunicazione attraverso il web e i social network, che La7 si è impegnata a sostenere e promuovere.  

Insegnare le manovre salvavita. I principali obiettivi sono appunto di sensibilizzare la popolazione su cosa fare di fronte a un’emergenza cardiorespiratoria, insegnare le manovre salvavita (anche ai bambini), informare su quanto vasto sia il fenomeno delle morti improvvise e far capire a chi non è “allenato” che non bisogna aver paura di intervenire.
La campagna, che ha il patrocinio del Senato, del ministero della Salute, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dell'Anci (l’Associazione dei comuni italiani), oltre all'adesione di circa 60 società scientifiche e associazioni, si articola in una serie di incontri, eventi e manifestazioni che saranno organizzati in tutto il territorio per raggiungere in maniera capillare la popolazione.
In particolare sono stati individuati sei ambiti principali entro i quali si svilupperanno le diverse attività: lavoro, scuola, sport, sanità, casa, fuori casa.

Anche nelle strutture sanitarie. Forse non tutti sanno che ogni mille ricoveri, cinque pazienti hanno un arresto cardiaco e solo uno sopravvive. È anche per questo che la campagna si propone di rafforzare la consapevolezza degli operatori sanitari sull’importanza della Rcp.
Un altro dato a titolo di esempio: nei luoghi di lavoro ogni anno si verificano circa 10mila eventi di arresto cardiaco; in questi casi, la sopravvivenza potrebbe aumentare dal 5% al 60% se la rianimazione cardiopolmonare associata alla defibrillazione fosse iniziata tempestivamente.
Un altro settore di grande importanza in cui non sono rari i casi di arresto cardiaco è lo sport: in Italia si stima che almeno 100 persone l'anno muoiano durante attività sportiva, non solo agonistica.
Grande attenzione sarà riservata anche al mondo della scuola e, per i più giovani, oltre alle dimostrazioni e ai corsi di addestramento, VIVA! ha realizzato un videogioco, un video didattico e un'applicazione per smartphone e tablet.
Tuttavia, il traguardo forse più importante e allo stesso tempo più difficile è quello di entrare nelle case degli italiani: è lì che avviene la metà degli arresti cardiaci. Attraverso un kit di addestramento e materiale pensato ad hoc, la campagna vuol far comprendere che, di fronte a una vittima di arresto cardiaco, tutti possono iniziare la Rcp nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi. L’importante è conoscere le manovre di base che chiunque, anche senza una preparazione sanitaria specifica, è in grado di praticare.

Un esempio concreto. Imparare la rianimazione cardiopolmonare e l'uso del defibrillatore in un pomeriggio per poi partecipare a una competizione aperta a tutti; e poi una giornata di scuola speciale per insegnare le manovre salvavita a 700 ragazzi delle scuole medie inferiori. Sono le iniziative di VIVA! che l’Irc ha preparato in occasione del Congresso di Pieve, in segno di solidarietà con la popolazione dell’Emilia colpita dal terremoto dello scorso anno.
In collaborazione con il Comune, è stato organizzato un addestramento alla rianimazione cardiopolmonare rivolto a tutta la cittadinanza, seguito da una gara per I migliori due minuti di Rcp, con sole compressioni con il manichino Resusci Anne Wireless Skill Reporter, dotato di uno speciale sistema di registrazione e valutazione dell'efficacia della rianimazione. Nel Palazzetto dello sport di Mirandola è stata invece prevista una lezione pratica sulle manovre salvavita per i ragazzi delle scuole medie inferiori di Mirandola e di San Martino in Spino.

Fonte: ipasvi

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