Pronto soccorso, è allarme "Pochi infermieri, un disastro"
La situazione è esplosiva: i primari dei reparti di emergenza-urgenza lanciano l'allarme in vista dell'arrivo dell'estate. Troppe carenze di personale, soprattutto infermieristico, rischiano di bloccare definitivamente la macchina della prima assistenza. Le condizioni più difficili al Policlinico
LA SITUAZIONE nei pronto soccorso baresi è esplosiva, ai limiti della catastrofe. I primari dei reparti di emergenza- urgenza della città lanciano l'allarme in vista dell'arrivo dell'estate. Troppe carenze di personale, soprattutto infermieristico, rischiano di bloccare definitivamente il sistema di emergenza pubblico. Le condizioni più difficili sono al pronto soccorso del Policlinico. Nel più grande reparto barese l'affluenza dei pazienti è aumentata già del 15 per cento "e aumenterà ancora fino a punte del 20 per cento tra luglio e agosto" afferma il primario Francesco Stea. La sala rossa è perennemente occupata, mentre la sala d'aspetto è sempre più affollata, con attese per le visite che sfiorano anche le dieci ore. Una situazione di tensione che può rivelarsi pericolosa anche per il personale. L'ultimo caso di aggressione si è verificato tre sere fa. Un uomo ha aggredito tre infermieri e una dottoressa "colpevoli" di non aver guarito in tempo la sua ferita a una mano.
"Queste aggressioni ormai sono all'ordine del giorno - dice ancora Stea - ma non riguardano solo il nostro reparto. Orma il pronto soccorso del Policlinico è il punto di riferimento principale per i pazienti di tutta la provincia di Bari. Fortunatamente nei prossimi giorni dovrebbero arrivare i primi rinforzi grazie alle deroghe al blocco del turn over ottenute a marzo". Il problema, però è che questi rinforzi arrivano a rilento. Ma il paradosso è che nel momento in cui arriveranno tre nuovi infermieri, andranno via in dodici. Il conto finale è sempre negativo e la carenza di personale rimane il problema principale per quelli che sono ormai dei veri e propri fortini assediati dai pazienti. "Alla faccia dello sblocco delle assunzioni - commenta Antonio Mazzarella, segretario regionale della Cgil medici - le deroghe non sono ancora operative, ma soprattutto non fanno altro che mantenere in servizio quelli che già c'erano e sarebbero stati licenziati. Bisogna tenere conto che nei tre anni del piano di rientro abbiamo perso 2600 dipendenti in tutta la Puglia. Tre anni terribili in cui i reparti di emergenza hanno subito i tagli maggiori ".
Per questo motivo Mazzarella avverte: "A luglio questa situazione scoppierà. Nell'incontro di lunedì prossimo con l'assessore alla Sanità Elena Gentile chiederemo risposte immediate da parte della Regione". Se la passano male anche i pronto soccorso della Asl di Bari: "Non so cosa stia succedendo nei piccoli ospedali della provincia, ma siamo in continua difficoltà, alle prese con un affluenza crescente di pazienti - afferma il primario del reparto del Di Venere, Carlo Marzo - a luglio scadono i contratti di tre infermieri. Altri tre sono già in maternità. Siamo in attesa di notizie positive nei prossimi giorni. In caso contrario a luglio la situazione potrebbe diventare catastrofica. Se non arriveranno rinforzi di personale andrà in tilt l'intero sistema".
Gli fa eco anche Antonio Martiradonna, direttore del reparto del pronto soccorso del San Paolo, che il mese scorso ha scritto una lettera indirizzata alla direzione generale della Asl di Bari per avvertire del pericolo imminente. A partire da questo mese infatti il pronto soccorso del San Paolo si ritroverà con 5 infermieri in meno. Tutta colpa delle deroghe
di marzo scorso. Molti infermieri precari preferiscono infatti abbandonare i loro posti con contratto a tempo determinato negli ospedali dell'Asl per farsi assumere a tempo indeterminato dal Policlinico: "In organico sono previsti 33 infermieri - dice Martiradonna - attualmente ce ne sono 21 e tra qualche giorno rischiano di ridursi a 16. Così non si può lavorare. Spero che con le prossime deroghe previste per luglio si riesca a dare qualche assunzione in più nei reparti di emergenza-urgenza di Bari".
Pino Vitale, segretario aziendale della Cisl per il San Paolo di Bari avverte: "Serve un intervento urgente dei livelli istituzionali regionali per facilitare il reclutamento degli infermieri. Bisogna investire sul pronto soccorso e aprire le osservazioni brevi. La Regione si mobiliti al più presto per potenziare il settore dell'emergenza- urgenza".
di ANTONELLO CASSANO e FRANCESCA RUSSI
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