ASSOLTO IN CASSAZIONE INFERMIERE ASL CHE MISE IN ONDA UN BALBUZIENTE AL TELEFONO
05 luglio 2013
L’AQUILA-E’
stata la quinta sezione penale della Corte di Cassazione a mettere la parola
fine con un verdetto di assoluzione, alla vicenda dell’infermiere professionale
dell’ASL dell’Aquila - servizio 118 - accusato di aver diffuso una
telefonata, con richiesta di soccorso, ricevuta durante l’orario di servizio da
una persona balbuziente. Quella telefonata sarebbe stata utilizzata in alcune discoteche
della costa romagnola, come in precedenza avvenuto un altro aquilano
‘famoso’, il compianto Mario Magnotta suscitando l’ilarità degli ascoltatori.
L’uomo,
infatti, noto ristoratore di San Demetrio Ne’ Vestini, con locale nei pressi
delle Grotte di Stiffe aveva chiamato il 118 a causa del malore di un cliente
svenuto in sala. Ma la concitazione aveva reso il difetto di pronuncia
particolarmente accentuato, con la conseguenza che la telefonata era diventata
esilarante per il susseguirsi di intercalare
come:ooo.oddio..ooo…ooo….oddio…ooo…ooo…”.
Denunciato,
l’infermiere della Asl era stato condannato prima daloro della telefonata era
stato utilizzato in delle discoteche della costa romagnola, come in precedenza
avvenuto ad un altro aquilano famoso di nome Magnotta. Denunciato, l’infermiere
era stato condannato per diffamazione prima dal Tribunale, poi dalla Corte
d’Appello, ma, difeso dall’avvocato Maurizio Dionisio, è stato assolto in
Cassazione: “il fatto non costituisce reato”, così accogliendo totalmente la
tesi del difensore. Il ristoratore si è così trovato costretto a restituire
l’assegno di 10.000 euro consegnato per il risarcimento.
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