Infermieri: Se esplode la “bomba” precari
03 LUG - Gentile direttore,
il ricorso abusivo ai contratti a termine reiterati attraverso proroghe e doppie proroghe per più di 36 mesi, è illegittimo ai sensi della direttiva comunitaria 1999/70/Ce attuativa dell’accordo quadro sul tempo determinato del 28/06/1999 recepito attraverso il dlgs 368/2001. I principi comunitari di non discriminazione tra i lavoratori a termine e quelli a tempo indeterminato, in ragione di un atteggiamento che deve essere ispirato alla prevenzione dell’abuso derivante dalla reiterazione del lavoro a tempo determinato, riaffermano la “eccezionalità” del contratto a termine, ribadendo come regola aurea il contratto a tempo indeterminato.
A mio avviso e secondo una parte della giurisprudenza, analizzando lo status delle cose, l’unico modo per prevenire l’abuso dei contratti a termine è la conversione del contratto. A breve ci sarà la pronuncia delle Corte di Giustizia dell’Unione europea, investita della vicenda da alcuni giudici di merito attraverso due rinvii pregiudiziali rispettivamente del 02 e 15 Gennaio 2013, che dirimerà una volta per tutte la questione spinosa tra risarcimento del danno e conversione del contratto a termine.
Se la Corte di Giustizia decreterà come unica misura effettiva per prevenire il ricorso abusivo ai contratti a termine, la conversione del contratto, tutti i precari che hanno presentato ricorso vedranno il loro rapporto di lavoro trasformato da determinato a indeterminato. Se invece la C.G.E.U. dovesse riconoscere il risarcimento del danno, come unica misura effettiva e dissuasiva ai sensi della direttiva 1999/70/CE, lo Stato italiano sarà costretto risarcire milioni di lavoratori, rischiando il collasso; l’unico modo per prevenire un collasso inevitabile e una naturale implosione, sarebbe quello di prevedere una stabilizzazione del personale alla stessa stregua di quella prevista dal governo Prodi nel 2006 e 2007.
Pierpaolo Volpe
Infermiere legale e forense
Per saperne di più leggi articolo integrale del dottor Volpe in uscita sulla rivista "La parola a Noi" del Collegio Ipasvi di Taranto che anticipiamo per i lettori di Quotidiano Sanità.
Fonte: quotidiano sanità
il ricorso abusivo ai contratti a termine reiterati attraverso proroghe e doppie proroghe per più di 36 mesi, è illegittimo ai sensi della direttiva comunitaria 1999/70/Ce attuativa dell’accordo quadro sul tempo determinato del 28/06/1999 recepito attraverso il dlgs 368/2001. I principi comunitari di non discriminazione tra i lavoratori a termine e quelli a tempo indeterminato, in ragione di un atteggiamento che deve essere ispirato alla prevenzione dell’abuso derivante dalla reiterazione del lavoro a tempo determinato, riaffermano la “eccezionalità” del contratto a termine, ribadendo come regola aurea il contratto a tempo indeterminato.
A mio avviso e secondo una parte della giurisprudenza, analizzando lo status delle cose, l’unico modo per prevenire l’abuso dei contratti a termine è la conversione del contratto. A breve ci sarà la pronuncia delle Corte di Giustizia dell’Unione europea, investita della vicenda da alcuni giudici di merito attraverso due rinvii pregiudiziali rispettivamente del 02 e 15 Gennaio 2013, che dirimerà una volta per tutte la questione spinosa tra risarcimento del danno e conversione del contratto a termine.
Se la Corte di Giustizia decreterà come unica misura effettiva per prevenire il ricorso abusivo ai contratti a termine, la conversione del contratto, tutti i precari che hanno presentato ricorso vedranno il loro rapporto di lavoro trasformato da determinato a indeterminato. Se invece la C.G.E.U. dovesse riconoscere il risarcimento del danno, come unica misura effettiva e dissuasiva ai sensi della direttiva 1999/70/CE, lo Stato italiano sarà costretto risarcire milioni di lavoratori, rischiando il collasso; l’unico modo per prevenire un collasso inevitabile e una naturale implosione, sarebbe quello di prevedere una stabilizzazione del personale alla stessa stregua di quella prevista dal governo Prodi nel 2006 e 2007.
Pierpaolo Volpe
Infermiere legale e forense
Per saperne di più leggi articolo integrale del dottor Volpe in uscita sulla rivista "La parola a Noi" del Collegio Ipasvi di Taranto che anticipiamo per i lettori di Quotidiano Sanità.
Fonte: quotidiano sanità
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