Breaking News
recent

Infermieri: somministrazione dei Farmaci


Nella somministrazione dei farmaci gli elementi che concorrono a caratterizzarne l’impiego in condizioni di sicurezza sono:
  • le vie di somministrazione;
  • la dose: concentrazione e diluizione;
  • le variabili che possono condizionare la stabilità chimico-fisica e
    l’efficacia del farmaco. 
  • Le vie di somministrazione 
  • Le vie di somministrazione dei farmaci sono distinte in: o via enterale;
  • via parenterale;
  • via topica.
    Ognuna di queste vie ha diverse modalità di somministrazione che sono diversamente caratterizzate e che possono avere effetti sistemici o locali e tempi di assorbimento rapidi o lenti.
    La via di somministrazione enterale comprende le modalità sublinguale, orale e rettale.
    La via di somministrazione parenterale comprende le modalità intramuscolare, entovenosa, transmucosa, sottocutanea, intradermica e inalatoria.
    La via di somministrazione topica comprende le modalità percutanea e transmucosa (occhi, naso, bocca, laringe, bronchi, apparato genito- urinario) La dose: concentrazione e diluizione
    La dose di un farmaco può essere espressa in:
    • unità biologiche: Unità Internazionali (UI), utilizzate ad esempio per
      indicare il dosaggio dell’insulina e dell’eparina;
    • unità di peso: grammo (gr), decigrammo (dg), centigrammo (cg),
      milligrammo (mg) e micro grammo (μg);
    • unità di volume: litro (l), decilitro (dl), centilitro (cl), millilitro (ml) e
      microlitro (μl);
      Insieme alle caratteristiche proprie del farmaco, i fattori che concorrono a determinare la dose sono:
      o la condizione clinica del paziente;
      o il sesso: il rapporto tra percentuale di acqua e quella lipidica è
      diversa tra la donna e l’uomo; nella donna la componente
      lipidica è maggiore che nell’uomo;
      o il peso; 
      o l’età.
      I foglietti illustrativi contenuti all’interno di ogni singola confezione riportano, in genere, indicazioni o tabelle relativi al diverso dosaggio, in considerazione sia del peso sia dell’età del paziente. La dose prescritta non sempre però corrisponde alla formulazione nella quale si presenta il farmaco quindi spesso è necessario:
      • -  trasformare una unità di misura in un’altra
      • -  concentrare o diluire il farmaco 

      • Le variabili che possono condizionare la stabilità chimico-fisica e l’efficacia del farmaco

      • Gli infermieri sono le figure professionali solitamente associate alla responsabilità della somministrazione dei farmaci.
        Essenziale per ogni infermiere è eseguire mentalmente al momento della somministrazione la check list delle "5G":

1. Giusto farmaco; 
2. Giusta dose;

3. Giusta via;

4. Giusto tempo; 
5. Giusto paziente.


Attuando questa buona pratica, molti degli errori di somministrazione possono essere evitati.
Inoltre nella fase della somministrazione dei farmaci gli elementi a cui porre attenzione sono:

  • -  la prescrizione (se errata o non correttamente formulata);
  • -  tempi e orari: i tempi vanno intesi sia come durata della somministrazione (in bolo, in infusione.....) sia come momenti indicati per la somministrazione (a stomaco pieno, a stomaco vuoto, 
    durante i pasti, al mattino, alla sera.....); 
  • -  le modalità: sia per quanto attiene la via (in vena, in muscolo.....) sia 
    per quanto riguarda il modo (solo diluito, in soluzione con altri 
    preparati, in infusione.....); 
  • -  gli effetti attesi: in relazione alla via di somministrazione gli effetti 
    attesi possono essere locali, sistemici, sistemici e locali; 
  • -  le incompatibilità: sia nei confronti dei materiali usati (siringhe, aghi, 
    deflussori), sia nei confronti di altri preparati; 
  • -  le interazioni: molti farmaci, se associati ad altri possono potenziare 
    gli effetti collaterali, potenziare o ridurre l’effetto, ridurre, ritardare o alterare l’assorbimento;

    • gli effetti collaterali: sono effetti non intenzionali di un farmaco,che insorgono a dosi normalmente impiegate nell’uomo e sono correllati alle proprietà farmacologiche del farmaco stesso. Questi effetti, spesso numerosi, possono essere più o meno frequenti e manifestarsi entro tempi più o meno brevi dall’inizio della somministrazione. La conoscenza da parte dell’infermiere di quelli più frequenti lo orienta nella pianificazione dell’osservazione del paziente prima,durante e dopo i diversi trattamenti;
    • -  gli eventi avversi: sono tutte le evenienze mediche non desiderate che possono manifestarsi durante l’assunzione di un farmaco, ma che non necessariamente presentano un nesso di casualità con il farmaco stesso (ad esempio ipertensione marcata);
    • -  le reazioni allergiche: sono reazioni che rappresentano una risposta nociva ad un farmaco e non intenzionale e che avvengono a dosi comunemente impiegate nell’uomo per la profilassi, la diagnosi o la terapia di una malattia o che insorgono a seguito di modificazioni dello stato fisiologico (ad esempio rash cutaneo);
    • -  le reazioni avverse inaspettate: sono tutte le reazioni avverse la cui natura o gravità non viene riportata nelle schede tecniche del farmaco o nell’autorizzazione all’immissione in commercio (ad esempio insufficienza renale acuta);
    • -  gli stili di vita della persona: sono molte le situazioni in cui questi influenzano la compliance, l’assunzione, l’azione e gli effetti dei farmaci. Il fumo, ad esempio, può esercitare una notevole influenza sull’azione dei farmaci, sia per l’effetto sia per quanto riguarda l’emivita. Anche le abitudini alimentari possono interferire sugli effetti dei diversi preparati (ad esempio l’assunzione di cibi ricchi di sale o l’assunzione con alcool possono ridurre o potenziare gli effetti).

Nessun commento:

Grazie per il tuo commento. Quotidiano Infermieri

Powered by Blogger.