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Infermieri. Quel concorso in Polizia che ha rispolverato il “mansionario”

La professione infermieristica negli anni si è resa partecipe di profondi cambiamenti; con l’approvazione della Legge n. 42 del1999 che abolì il D.P.R. n. 225 del 1974 (il cosiddetto Mansionario), si determinò l’abbandono della metodologia di lavoro per compiti/mansioni, per abbracciare quella per obiettivi dell’assistenza. 

Fu l'abolizione del "mansionario" a stabilire il passaggio da “arte ausiliaria delle professioni sanitarie” a “professione sanitaria”, conferendo così autonomia e responsabilità agli Infermieri.

Dal 1999 ad oggi la professione sanitaria infermieristica si è evoluta sia sul campo accademico che normativo e, sebbene ancora oggi in Italia gli Infermieri stentino ad ottenere il riconoscimento contrattuale e specialistico ottenuto nel contesto europeo ed internazionale, nessuno avrebbe mai immaginato che il fantasma del "mansionario" fosse ancora presente!

Di recente il Capo della Polizia dott.  Alessandro Pansa,  Direttore Generale della Pubblica Sicurezza presso il Ministero dell'Interno, ha indetto un bando di concorso per 56 posti di Vice Revisore Tecnico Infermiere della Polizia di Stato (vedi sul sito della Polizia) che stranamente non menziona nei riferimenti normativi la L. 42 del 1999 ed istituisce nuovamente unnuovo "Mansionario Infermieristico" che oltretutto elenca compiti e mansioni infermieristiche che anche agli occhi dei più disattenti giuristi apparirebbero primordiali e riduttivi anche rispetto alla professione ausiliaria del 1900 d.C.

Più di qualcuno si inizia a domandare come mai il Ministero dell'Interno non tenga in considerazione la L. 42 del 1999 e come mai lo Stato consenta la pubblicazione di un bando di concorso  di per sé "demansionante" e palesemente contrario alle leggi che il Parlamento italiano ha approvato.

In questa triste vicenda, che definirei quasi come nuovo fenomeno di "demansionamento concorsualizzato della professione sanitaria infermieristica", risulta essere alquanto destabilizzante e privo di significato garantista il "silenzio-assenso" delle Istituzioni cui lo Stato italiano avrebbe delegato funzioni di tutela e di rappresentanza della professione infermieristica, nello specifico mi riferisco alla Federazione Nazionale IPASVI che ad oggi non risulta essersi attivata per contrastare la riesumazione normativa delle succitate "mansioni infermieristiche".  Se poi volessimo aggiungere che la dott.ssa Annalisa Silvestro, oltre ad essere il Presidente Nazionale degli Infermieri,  è anche senatrice (PD) della Repubblica italiana, credo che un suo personale interessamento non sarebbe affatto fuori luogo, anzi!!


Emiliano Boi
Dottore in Infermieristica

Quotidiano Sanità

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