Arriva in corsia l’infermiere su chiamata: ingaggi a ore per coprire le ferie estive
La scelta dell’Ausl consentirà risparmi, i sindacati abbozzano. “Non è la soluzione ideale, ma ormai non si riusciva più a garantire i riposi. E un terzo del personale è over 55”
Più infermieri precari assunti a ore, reclutati grazie alle agenzie interinali, per far fronte alla carenza di personale in corsia. In un periodo in cui le assunzioni nelle aziende sanitarie sono ridotte all’osso, è questa la strada che seguirà l’Ausl di Bologna per garantire «la continuità dell’assistenza» negli ospedali. O, come dice Gina Risi, responsabile Sanità della Cisl, «per far sì che il personale possa andare in ferie quest’estate, perché altrimenti non potremmo garantire il riposo agli infermieri».
Se da un lato quest’anno si profila un ulteriore risparmio di 3 milioni di euro su medici, infermieri e impiegati, dall’altro la stretta non è ancora finita. Almeno per ora. Come scrive l’Ausl nel suo bilancio, «anche per il 2014, visto il quadro normativo nazionale e tenuto conto delle indicazioni regionali, proseguirà il rigoroso controllo e costante monitoraggio della spesa per la gestione delle risorse umane intrapresa negli anni precedenti». Tuttavia, «si prevede in incremento la spesa relativa al lavoro interinale sanitario, per la necessità di avvalersi in modo flessibile di infermieri e operatori socio sanitari, al fine di garantire la continuità dell’assistenza».
Per gli operatori precari dell’Ausl (co.co.co, incarichi libero-professionali, prestazioni occasionali e borse di studio) il budget previsto è di 7,5 milioni. E nello specifico, la spesa per infermieri e operatori interinali chiamati a ore passerà da 2,1 milioni a 2,6: quasi mezzo milione in più. Ancora Risi premette: «Non siamo contenti di questa situazione, ma finché non sarà chiusa la negoziazione tra azienda e Regione sulle assunzioni non ci sono alternative. Siamo noi stessi a chiedere queste forme di lavoro a causa del blocco del turnover».
Perché, se non arrivassero nuovi infermieri, i reparti andrebbero in tilt. Soprattutto nei periodi più caldi, come quelli estivi, quando il personale va in ferie: «Rischiamo di non riuscire più a garantire il riposo ai lavoratori. In alcuni reparti, gli operatori non si fermano da un anno continua Risi . In passato si è posto rimedio chiudendo letti e accorpando reparti per qualche mese. Ma oggi che molti letti sono stati cancellati del tutto e alcuni reparti non sono tornati più come prima, cosa accorpano? L’assistenza è faticosa, e il 30% del nostro personale ha più di 55 anni».
Questa scelta non riguarda solo l’Ausl. È in arrivo un bando unico con le altre aziende sanitarie in modo da individuare l’agenzia che potrà fornire forza lavoro nei periodi d’emergenza.
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