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Infermiere aggredito al pronto soccorso




I lavoratori del pronto soccorso dell’ospedale S.Maria Goretti di Latina «sono in assemblea per denunciare le assurde condizioni di lavoro nelle quali sono costretti grazie al taglio dei servizi e del personale», afferma in una nota Sabino Venezia dell’Usb Sanità, dopo l’aggressione all’infermiere da parte di un parente di un paziente in attesa al pronto soccorso.

«Apprezziamo – aggiunge il sindacalista – la risposta della nuova direzione generale della Asl di Latina che, in controtendenza con quanto avviene nel resto della Regione, assume formale impegno ad aprire 17 posti letto. Un gesto – prosegue – che non solo va nella direzione da noi sempre richiesta, ma che smentisce quanti hanno sempre tacciato di populismo e demagogia le nostre lotte al fianco dei lavoratori».

«Adesso ci aspettiamo coerentemente l’assunzione di nuovo personale per far funzionare i posti letto altrimenti sarebbe aria fritta – sottolinea Venezia – al pari di quanto riconfermiamo la necessità di aprire i posti letto di Sezze e Cori con funzione di filtro verso il pronto soccorso del Goretti». Su indicazione degli operatori del pronto soccorso, e a tutela e garanzia del bene salute dei cittadini e di tutti i lavoratori della Asl di Latina, il sindacato Usb ha deciso di «proclamare lo stato di agitazione del personale del comparto e di proporre la costruzione di una manifestazione cittadina ed un incontro con la nuova direzione generale», conclude Venezia.



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