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Infermiere e medico in tribunale per non aver rispettato gli orari di lavoro




 

LANCIANO. L’arresto un anno fa, adesso il rinvio a giudizio per un infermiere ed un medico di Lanciano.
I due, in servizio presso i distretti Sanitari di Fossacesia e San Vito Chietino, sono imputati per i reati di truffa ai danni del servizio sanitario e falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Il GUP  ha disposto per i due il rinvio a giudizio che partirà nel mese di novembre, a quasi due anni dall’arresto.
L’inchiesta è partita a seguito di un esposto presentato da un privato cittadino ed è stata portata avanti dal personale della Sezione di Polizia Giudiziaria (Polizia di Stato) della Procura con la collaborazione degli agenti del commissariato di Lanciano.
I due dipendenti sono finiti ai domiciliari dopo una serie di pedinamenti e riscontri documentali: gli inquirenti hanno accertato che gli indagati attestavano falsamente gli orari del proprio turno di lavoro.
In particolare facevano risultare di aver eseguito le prestazioni assistenziali sul proprio turno lavorativo (dalle ore 8.00 alle ore 14.00 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30/17.30). In realtà, dice l’accusa, gli orari non veniva rispettati: in questo modo la Asl di Lanciano sarebbe stata ingannata circa l’effettività e la regolarità dello svolgimento dei turni. I due avrebbero sempre ottenuto il riconoscimento degli emolumenti in realtà non spettanti.
Il GIP nell’ordinanza d’arresto aveva segnalato l’aggravante di aver commesso il fatto “in violazione dei doveri inerenti il pubblico servizio di continuità assistenziale ed ai danni di un ente pubblico”. I fatti compiuti sono stati ritenuti dal gip “estremamente gravi”, oltre che per i profili economici connessi, soprattutto “per i gravi disagi che tali condotte producono nei confronti dell’utenza di un servizio pubblico essenziale come quello prestato dai due”.


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