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ANCORA CARENZA DI PERSONALE INFERMIERISTICO: A NAPOLI INFIAMMA LA PROTESTA



Troppi ammalati e pochi infermieri, esplode la protesta all'ospedale Vecchio Pellegrini: gli operatori che lavorano nel pronto soccorso questa mattina si sono auto-consegnati, restano cioè ad oltranza in servizio, senza rientrare a fine turno a casa. Un modo per manifestare, con forza, il proprio disagio senza ridurre l'assistenza ai più deboli.

Comincia così, come si legge in una nota inviata ai vertici dell'Asl Napoli 1 Centro e al locale commissariato di polizia, la lotta «per ottenere ciò che legittimamente chiediamo: un incremento adeguato e doveroso del personale in organico».

Agitazione «pacifica», sottolineano gli operatori sanitari: la manifestazione «serve a ribadire il nostro stato di prostrazione nei confronti di una realtà quotidiana diventata per noi insostenibile».

Ecco «il quadro della situazione lavorativa attuale, è oggettivamente drammatico: 185 pazienti assistiti in media al giorno al Vecchio Pellegrini, oltre 60mila l'anno, con 4 o addirittura 3 infermieri per turno; dalla chiusura dei pronto soccorso di Ascalesi, San Gennaro, Incurabili e il passaggio del Cto all’Azienda dei Colli, i carichi di lavoro sono enormi». Anzitutto, per effetto del sovraffollamento in corsia, con «un esponenziale incremento di accessi e ricoveri», ammalati barellati si trovano «costantemente ormai anche nei locali dello stesso pronto soccorso. Una situazione destinata solo a peggiorare».

Difficile, «con tale assetto organizzativo, a mantenere i livelli essenziali di assistenza»: «il rischio clinico è altissimo» denunciano gli infermieri, per ribadire: «Il personale non è sempre pronto ad affrontare ogni eventuale circostanza critica, non certo per incapacità professionale, ma per la vergognosa carenza di infermieri in servizio. Siamo allo stremo delle nostre forze, accusiamo demotivazione, anche perché, guardando al futuro, vediamo solo incertezze, se non addirittura indifferenza e promesse vane». Le loro richieste: rafforzare i turni di guardia, assegnare personale dedicato all'osservazione breve, stabilire precisi percorsi assistenziali, creare un filtro al pronto soccorso per limitare l'accesso degli accompagnatori, prevedere una indennità di presenza sub-intensiva affinché sia riconosciuta


fonte: IlMattino.it

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