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"Una storia di amore e di coraggio che ci lascia senza parole, commossi e ammirati"

24/02/2014 - È morto Mario, il bambino abbandonato dai genitori perché gravemente malato e poi adottato dalla sua infermiera, Nadia Ferrari.

È morto Mario, il bambino abbandonato dai genitori perché gravemente malato e poi adottato dalla sua infermiera, Nadia Ferrari. Il Collegio Ipasvi di Grosseto, che da subito ha elogiato e sostenuto questo grande gesto di umanità e solidarietà, intende condividere con tutti gli iscritti all'Albo nazionale quella che definisce senza mezzi termini "una storia di amore e di coraggio che ci lascia senza parole, commossi e ammirati".

Negli ultimi mesi della sua breve vita, Mario, il bambino nato con un grave handicap nel 2011 a Siena da genitori cinesi e subito abbandonato, ha trovato in Nadia la mamma che non aveva mai avuto.
Una mamma dolce, che l’ha preso in affido come fosse suo, lo ha cullato e coccolato come mai nessuno aveva fatto con lui. E che un mese fa gli ha chiuso per l’ultima volta gli occhi a mandorla. Quegli occhioni che senza di lei avrebbero visto solo corsie d’ospedale e camici bianchi.

Dopo la sua travagliata nascita, il giudice stabilì che il piccolo fosse affidato a un istituto religioso di Grosseto, ma le suore dovettero rinunciare: troppo gravi le sue condizioni. A Mario serviva un’assistenza continua. 
Il piccolo resta ricoverato per mesi e viene “adottato” dagli infermieri, per poi essere affidato a Nadia, che si mette in maternità e lascia il lavoro, dedicandosi 24 su 24 al piccolo, fino al tragico epilogo, dopo essere stato in coma e successivammente in una continua crisi epilettica. Nella sua breve esistenza ha subito circa venti operazioni chirurgiche. 
Oggi Nadia è tornata al lavoro, tra i sorrisi e gli abbracci di colleghi e semplici cittadini.  


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