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L'infermieristica trova spazio ovunque

Approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regione Toscana e presentato il 12 febbraio dagli assessori Marroni (sanità) e Allocca (welfare) il nuovo e primo piano integrato salute-sociale che identifica sette punti focali per l'anno 2014: liste di attesa per la chirurgia con particolare riguardo all'oncologia; odontoiatria; continuità ospedale-territorio e assistenza domiciliare; benessere degli operatori; salute di genere; ricerca scientifica; liste di attesa per specialistica e diagnostica strumentale, una serie di punti legati tra loro a ribadire come la malattia risenta degli aspetti sanitari e sociali per molti versi inscindibili. L’assessore L. Marroni afferma nella conferenza stampa: "Questo Piano Sanitario e Sociale Integrato rappresenta per noi una grande sfida, particolarmente significativa in questo momento così complesso e in evoluzione” (…..) e ancora  “L’importo che è stato investito nel nuovo millennio per le strutture ospedaliere attualmente operative è di 3 miliardi di euro, consentendo anche di procedere alla realizzazione dei quattro nuovi ospedali con tempi contenuti", mentre  l'assessore Salvatore Allocca aggiunge: ”Finalmente la stesura definitiva del Piano è approdata in giunta. Il lavoro di questi mesi ha prodotto un atto importante, anche se condizionato nei tempi da una ricorrente incertezza del complessivo quadro normativo e finanziario. Il documento certamente è da discutere, da valutare e migliorare in sede di commissione, ma resta un atto fondamentale, non solamente necessario per la programmazione in campo sociale e sanitario, ma anche per l'elaborazione di nuovi contenuti di sistema imposti dalla crisi in atto".
Da anni in sanità si è cercato di conciliare due grandi mondi diversi tra loro ma strettamente vincolati, il mondo sanitario e quello sociale. Dagli ormai lontani distretti socio sanitari  istituiti con la legge 833 del 1978 che identificava gli stessi come struttura territoriale deputata all'erogazione delle cure primarie, accantonati con la 502/92 (e succ. modif. 517/93) per dare ampio spazio all'aziendalizzazione, passando poi dalle Società della Salute, si ritorna oggi ad  una legislazione regionale che obbliga gli operatori ad avere una particolare attenzione rivolta all'integrazione professionale e strutturale, a protezione dei soggetti sociali più deboli, in un'ottica di grave crisi economica e razionalizzazione della spesa sanitaria, e dove la figura dell'infermiere è un elemento centrale dei percorsi organizzativi e socio-assistenziali, dalla quale il nuovo sistema non può prescindere.
L'infermieristica si colloca in ogni punto definito dal nuovo Piano Sanitario e Sociale integrato Regionale diventando parte essenziale del governo clinico e delle politiche territoriali legate ai concetti di prevenzione, promozione della salute, didattica e ricerca. 
L'infermiere è il professionista incaricato dell'assistenza alla persona con malattia cronica e oncologica che esplica la sua professionalità a qualsiasi livello della piramide assistenziale attraverso: 
il rafforzamento dell'asse ospedale-territorio al fine di evitare le re-ospedalizzazioni improprie; 
nella prevenzione e promozione della salute attraverso l'educazione sanitaria ed attività di counselling finalizzate alla sensibilizzazione alle campagne di screening; 
implementazione di percorsi assistenziali finalizzati all'autogestione della patologia a domicilio in modo da permettere alla persona ed alla famiglia l'indipendenza dallo stato di malattia attraverso il recupero delle abilità residue;  
l'utilizzo di nuove tecnologie come  la telemedicina e teleassistenza nel self-management.
L'infermiere è colui che unitamente al MMG è protagonista principale di un sistema in rapida  trasformazione a livello territoriale,  che vede la nascita dell'associazionismo (Aggregazioni Funzionali Territoriali) e le Case della Salute, dove l'assistenza è pro-attiva, le informazioni con le persone assistite ed il monitoraggio della performance dei team e del sistema nel suo complesso, sono gli elementi di base per l’implementazione di piani di salute collettivi ed individuali a gestione esclusivamente territoriale.
La componente infermieristica si colloca anche all'interno dell'attività di ricerca per la salute e l'appropriatezza terapeutica,  nella medicina di genere attraverso la valorizzazione dei risultati.  
Altri punti vengono toccati dal nuovo Piano Sanitario e Sociale integrato Regionale quali l'abbattimento delle liste d'attesa attraverso la responsabilizzazione clinica e l'appropriatezza prescrittiva nonché un riavvio al confronto per la definizione delle linee guida del modello “cure intermedie” e, per quanto concerne gli operatori del servizio sanitario,  la promozione del clima organizzativo e lavorativo con il monitoraggio dello stress lavoro-correlato. 
Il piano apre un ventaglio di possibilità per la professione infermieristica: spetta a questa l'onere e l'onore di  svilupparle.
 
 Fonte: Ipasvi Firenze


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