Muore in ospedale dopo aver chiamato la polizia: "Sto attendendo troppo"
Riportiamo integralmente l’articolo come apparso in un quotidiano
online locale. Attendiamo però aggiornamenti e chiarimenti sulla vicenda.
Paolo Alessi, 61enne di Alezio, è spirato ieri sera all'interno
del "Sacro Cuore" di Gallipoli, dove si era recato da solo a causa di
un malore. Ritenendo che stessero prendendo sottogamba il suo caso ha chiesto
l'intervento delle forze dell'ordine, ma all'arrivo della volante era già
deceduto
GALLIPOLI
– “Sto attendendo
troppo”, s’è lamentato al cellulare, parlando con le forze
dell’ordine. Dall’altro capo del telefono hanno tentato di calmarlo,
promettendogli che avrebbero svolto un sopralluogo. La pattuglia, però, non ha
fatto nemmeno a tempo ad arrivare che lui, Paolo Alessi, 61enne di Alezio, era
ormai spirato.
Particolare
e delicata la vicenda. Perché il fatto è avvenuto ieri sera, intorno alle 20,
all’interno di un ospedale, il “Sacro
Cuore” di Gallipoli. Al momento non c’è un’inchiesta, per il
motivo che nessun parente ha ancora sporto una formale denuncia. Gli agenti di polizia del
commissariato di Gallipoli, diretti dal vicequestore aggiunto
Emilio Pellerano, hanno comunque preso atto dell’evento, svolgendo una
ricostruzione dei fatti.
Alessi
abitava ad Alezio, ma ieri si trovava già a Gallipoli, in un’altra abitazione
di proprietà. Quando ha avvertito un malore, s’è recato da solo, con la propria
autovettura, presso il pronto soccorso dell’ospedale. C’erano ovviamente altre
emergenze, in quel momento, ed è quindi rimasto in attesa del proprio turno.
Quello
che bisognerà eventualmente stabilire, qualora fosse aperta un’indagine, è se
vi sia stata una sottovalutazione del suo stato del momento. Sta di fatto
che l’uomo, ad un certo punto, ritenendo che il suo malore fosse stato preso
sottogamba, ha deciso di chiamare il 112. La centrale operativa dei carabinieri
ha smistato la chiamata alla polizia, come avviene nei momenti in cui tutte le
pattuglie siano impegnate altrove.
L’operatore
ha preso nota e smistato una volante sul posto. Quando, però, gli agenti sono
arrivati presso il nosocomio, l’uomo era ormai spirato. Inutili tutti i
tentativi di rianimarlo, da parte del personale sanitario. Alessi è deceduto a causa di un
arresto cardiaco.
Stando
a quanto accertato durante la prima, sommaria ricostruzione, l’uomo si sarebbe
presentato già tre giorni prima presso il “Sacro Cuore”, sempre dopo aver
accusato un malore, ma avrebbe rifiutato il ricovero dopo la prima assistenza.
In particolare sembrerebbe, secondo la versione fornita dal nosocmio che, al
momento dell'arrivo, il personale infermieristico e sanitario aveva già
effettuato la normale prassi di accettazione e ascolto delle condizioni
generali del paziente. Quello che, in gergo, si definisce la procedura di
"triage", con la raccolta anagrafica, una breve anamnesi e con
l'ascolto della sintomatologia riferita da coloro che si presentano al pronto
soccorso.
Dopodiché
l'ordine di accesso dei pazienti alle sale visita viene regolato in base alla
priorità assegnata attraverso determinati criteri di valutazione e sulla base
dell'urgenza (e non in base all'ordine di arrivo). Per Alessi, in attesa,
ma per il quale si stava già predisponendo una consulenza cardiologica, la
situazione si è aggravata all'improvviso. Vani i tentativi di rianimazione dopo
l'attacco cardiaco. L'uomo già qualche giorno addietro si era presentato in
ospedale lamentando forti dolori al torace. Dopo la visita medica, e la
stabilizzazione del dolore, l'uomo avrebbe rifiutato il ricovero, pur disposto
e consigliato dai medici, facendo ritorno a casa.
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