Denunciati infermieri Asl a Pistoia per traffico farmaci dopanti con Epo
In totale 22 indagati anche per peculato e truffa
aggravata
Traffico di farmaci dopanti. A Pistoia denunciate
dalla polizia 22 persone per i reati di peculato, abuso d'ufficio, truffa
aggravata, appropriazione indebita, ricettazione e violazioni delle
disposizioni sulla disciplina delle attività sportive e della lotta contro il
doping. Le indagini, condotte dalla squadra mobile della Questura di Pistoia e
dirette dal sostituto procuratore Francesco Sottosanti, ha consentito di
accertare una serie di reati commessi ai danni della pubblica amministrazione
ad opera di alcuni dipendenti dell'Asl 3 di Pistoia, in servizio all'ospedale
San Jacopo, all'epoca dei fatti Il Ceppo.
In particolare alcuni infermieri professionali (quattro degli indagati), dal gennaio 2011 fino a luglio 2013 avrebbero sottratto dall'ospedale non meglio quantificabili confezioni di medicinali, sostanze dopanti a base di Epo (l'eritropoietina). Questi farmaci, dal valore di mercato variabile dai 150 ai 400 euro a fiala, a seconda del tipo e del dosaggio, attraverso una ben definita filiera, che faceva capo a due soggetti esterni all'ospedale, finivano per alimentare dietro pagamento una sorta di "mercato nero" nell'ambiente del ciclismo amatoriale locale.
E' stato anche accertato che le richieste di alcuni particolari farmaci (come ad esempio l'ormone della crescita denominato GH, il cui principio attivo è la Somatropina) seguiva un percorso alternativo: giungeva ad alcuni ciclisti grazie alla "collaborazione" di un magazziniere di una farmacia privata che esulava dal contesto generale.
In qualche caso alcuni infermieri sottraevano dall'ospedale altri tipi di medicinali e materiale ospedaliero di vario genere. Uno di questi lo scorso luglio, approfittando del trasloco in atto dalla vecchia struttura dell'ospedale Il Ceppo a quella nuova San Jacopo, è stato bloccato da personale della squadra mobile mentre con la propria autovettura stava portando un consistente carico di materiale ospedaliero presso una casa di riposo di Porretta Terme, dove svolgeva un secondo lavoro. Le titolari della struttura, che erano a conoscenza della provenienza del materiale, sono state denunciate per ricettazione.
Nella fase finale delle indagini sono state eseguite diverse perquisizioni personali e locali nei confronti di alcuni indagati che hanno consentito il rinvenimento e sequestro di medicinali (fiale di Epo della specialità "Aranesp ed altro) e materiale ospedaliero.
I farmaci sottratti dall'ospedale di Pistoia, così come ricostruito durante le indagini e confermato con ampie dichiarazioni confessorie rese dai maggiori indagati, riguardavano specialità come Retacrit, Neorecormon, Eprex, Aranesp, Efedrina, tutti di tipo dopante, ma anche ormoni della crescita come il Gh.
Inoltre le indagini consentivano di accertare comportamenti penalmente rilevanti posti in essere da alcuni indagati che intercedevano presso altri colleghi dello stesso o di altri reparti di appartenenza per velocizzare visite mediche o esami diagnostici in favore di amici, omettendo la prenotazione obbligatoria al CUP e il pagamento del ticket sanitario. Procurando così un danno sia alla Asl 3 di Pistoia, che agli altri utenti che avevano seguito le normali procedure con tempi di attesa che sarebbero potuti essere più brevi se gli spazi abusivamente occupati da chi era stato favorito fossero stati resi disponibili per l'agenda delle prenotazioni.
A seguito di tali risultanze sono denunciati per abuso d'ufficio e truffa aggravata ai danni dell'Asl altri sei dipendenti dell'ospedale ed otto utenti che avevano ottenuto esami del sangue, radiografie, ecografie e visite specialistiche senza prenotazione e senza pagare il previsto ticket.
In particolare alcuni infermieri professionali (quattro degli indagati), dal gennaio 2011 fino a luglio 2013 avrebbero sottratto dall'ospedale non meglio quantificabili confezioni di medicinali, sostanze dopanti a base di Epo (l'eritropoietina). Questi farmaci, dal valore di mercato variabile dai 150 ai 400 euro a fiala, a seconda del tipo e del dosaggio, attraverso una ben definita filiera, che faceva capo a due soggetti esterni all'ospedale, finivano per alimentare dietro pagamento una sorta di "mercato nero" nell'ambiente del ciclismo amatoriale locale.
E' stato anche accertato che le richieste di alcuni particolari farmaci (come ad esempio l'ormone della crescita denominato GH, il cui principio attivo è la Somatropina) seguiva un percorso alternativo: giungeva ad alcuni ciclisti grazie alla "collaborazione" di un magazziniere di una farmacia privata che esulava dal contesto generale.
In qualche caso alcuni infermieri sottraevano dall'ospedale altri tipi di medicinali e materiale ospedaliero di vario genere. Uno di questi lo scorso luglio, approfittando del trasloco in atto dalla vecchia struttura dell'ospedale Il Ceppo a quella nuova San Jacopo, è stato bloccato da personale della squadra mobile mentre con la propria autovettura stava portando un consistente carico di materiale ospedaliero presso una casa di riposo di Porretta Terme, dove svolgeva un secondo lavoro. Le titolari della struttura, che erano a conoscenza della provenienza del materiale, sono state denunciate per ricettazione.
Nella fase finale delle indagini sono state eseguite diverse perquisizioni personali e locali nei confronti di alcuni indagati che hanno consentito il rinvenimento e sequestro di medicinali (fiale di Epo della specialità "Aranesp ed altro) e materiale ospedaliero.
I farmaci sottratti dall'ospedale di Pistoia, così come ricostruito durante le indagini e confermato con ampie dichiarazioni confessorie rese dai maggiori indagati, riguardavano specialità come Retacrit, Neorecormon, Eprex, Aranesp, Efedrina, tutti di tipo dopante, ma anche ormoni della crescita come il Gh.
Inoltre le indagini consentivano di accertare comportamenti penalmente rilevanti posti in essere da alcuni indagati che intercedevano presso altri colleghi dello stesso o di altri reparti di appartenenza per velocizzare visite mediche o esami diagnostici in favore di amici, omettendo la prenotazione obbligatoria al CUP e il pagamento del ticket sanitario. Procurando così un danno sia alla Asl 3 di Pistoia, che agli altri utenti che avevano seguito le normali procedure con tempi di attesa che sarebbero potuti essere più brevi se gli spazi abusivamente occupati da chi era stato favorito fossero stati resi disponibili per l'agenda delle prenotazioni.
A seguito di tali risultanze sono denunciati per abuso d'ufficio e truffa aggravata ai danni dell'Asl altri sei dipendenti dell'ospedale ed otto utenti che avevano ottenuto esami del sangue, radiografie, ecografie e visite specialistiche senza prenotazione e senza pagare il previsto ticket.
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