INFERMIERI PALERMITANI IN FERMENTO PER I RINNOVI CONTRATTUALI CHE NON ARRIVANO
“La giunta Crocetta, autoproclamatasi
‘rivoluzionaria’, si era ripromessa di risolvere il problema del precariato
nella pubblica amministrazione e nella sanità: bene, ci sta riuscendo. Come? Trasformandoci da precari
in disoccupati! Mandandoci tutti a casa!”. A parlare è l’Assemblea degli
infermieri precari e disoccupati della provincia di Palermo, sul piede di guerra da mesi a causa
della scadenza di molti dei rispettivi
contratti al 31 dicembre e dal mancato rinnovo a
vantaggio degli operatori in mobilità.
“È davvero intollerabile che chi ha
una brevissima esperienza venga preferito a chi lavora, da precario, anche da
più di 10 anni nelle strutture ospedaliere siciliane!”, scrivono in una nota.
Secondo l’Assemblea, tra i soggetti coinvolti e
danneggiati dalla loro situazione ci sarebbero gli stessi pazienti, in quanto privati della “garanzia del
diritto alla salute” dovuta alla carenza di personale.
Secondo uno studio sulle piante organiche delle aziende ospedaliere,
mancherebbero attualmente ben 600 infermieri.
Oltre alla situazione di precariato e
disoccupazione, i sindacati avevano denunciato lo sfruttamento di alcuni operatori
sanitari, impiegati nelle ambulanze del 118 Seus
nei giorni di riposo obbligatorio, mentre circa 2.500 infermieri professionisti
già formati non trovano un impiego stabile.
Gli infermieri precari e disoccupati
di Palermo scenderanno nuovamente in piazza
davanti
la sede dell’assessorato regionale alla Salute i prossimi 12 e 13 marzo. Le loro rivendicazioni sono la revisione immediata delle
piante organiche aziendali, le proroghe contrattuali degli operatori in scadenza e
l’immissione in servizio
di chi non ha visto rinnovato il
proprio contratto, nonché il tanto atteso concorso pubblico con riserva di
posti come previsto dalla legge nazionale.
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